"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 28 luglio 2007

Cocaina al veleno: trovate tracce nel sangue di un bimbo di 1 anno



Tra i 17 ricoverati per la droga tagliata con atropina anche il figlio di una giovane coppia
Fermato un terzo marocchino accusato di aver immesso sul mercato lo stupefacente

Bergamo, in ospedale un bimbo di un anno
Nel sangue tracce di cocaina al veleno


Carabinieri mostrano stupefacenti sequestrati durante un'operazione antidroga


BERGAMO - C'è anche un bambino di un anno tra le persone finite in ospedale a causa della cocaina tagliata con l'atropina. E' il figlio di una giovane coppia che ieri si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale di Seriate in preda ad allucinazioni. Un test sul sangue del bambino ha evidenziato tracce di cocaina nell'organismo. I carabinieri, su disposizione della procura per i minorenni di Brescia, hanno sospeso la potestà genitoriale alla coppia.

Diciassette in ospedale. Salgono così a 17 le persone che hanno dovuto chiedere aiuto ai medici a causa delle allucinazioni e dei problemi cardiaci provocati dalla sostanza che i trafficanti hanno scelto per "potenziare" la partita di cocaina venduta qualche giorno fa a Bergamo.

Fermati tre marocchini. Ieri sera i carabinieri hanno fermato due marocchini di 28 anni, uno a Costa di Mezzate (Valcavallina) e l'altro a Cologno al Serio (Bassa Bergamasca), con l'accusa di spaccio e di tentato omicidio. Sarebbero stati loro a mettere sul mercato la cocaina tagliata con atropina. Un terzo complice è stato fermato stamane: è un clandestino di origini marocchine di 25 anni.

"Chiamate subito il 118". L'Asl invita chi avesse assunto cocaina a rivolgersi al pronto soccorso: "Chiamate subito il 118". Il mix cocaina-atropina è pericolosissimo. Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, spiega: "Mescolare cocaina con atropina vuol dire potenziarla notevolmente. I responsabili non hanno idea di quali sostanze potenti abbiano in mano".

Morte sospetta nel Bresciano. E potrebbe essere stata la droga tagliata con atropina a causare la morte dei una ventenne di origini marocchine residente nella zona del basso lago di Garda, nel Bresciano, e impiegata come commessa in uno dei negozi della zona. La giovane la scorsa notte è stata accompagnata da due amici al pronto soccorso dell'ospedale di Desenzano in stato confusionale e praticamente priva di sensi. I medici hanno immediatamente diagnosticato l'arresto cardiocircolatorio che potrebbe essere stato causato dall'uso della cocaina al veleno.

(28 luglio 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/cocaina-tagliata/bimbo-ricoverato/bimbo-ricoverato.html

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Da Viterbo a Perugia per drogarsi con i figli in auto
Lui si sente male, lei va a sbattere e lascia i bimbi

PERUGIA (28 luglio) - Sono partiti da Viterbo per arrivare a drogarsi a Perugia e con loro, in auto hanno portato i figli, uno di sei anni e l'altro di 15 mesi. Nel loro delirio forse sarebbe stato un viaggio come un altro, ma questa volta il marito si è sentito male e la moglie, che guidava l'utilitaria, lo ha scaricato sull'asfalto di una via periferica del capoluogo umbro, per poi ripartire, ma la vettura si è schiantata contro un muro. I due bambini sono stati affidati ad una comunità per minori.

È successo la notte scorsa a Madonna Alta, poco prima di mezzanotte. Sono stati dei cittadini della zona a segnalare al 113 che da una vettura era stato buttato a terra un uomo: dall'auto era scesa una donna che, per fare manovra con l'auto, aveva spostato le gambe dell'uomo. La vettura era ripartita a forte velocità, ma aveva finito la sua corsa poco lontano, addosso a un muro. La donna si era quindi allontanata a piedi, barcollando.

Ad accorgersi che in auto c'erano i due figli della coppia erano stati gli agenti della volante ed il personale del 118 intervenuti sul posto. Marito e moglie sono stati prima curati per l'overdose di eroina, poi portati in questura: la donna è stata denunciata per omissione di soccorso e guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Ad entrambi è stato consegnato un foglio di via obbligatorio per tre anni. Messo al corrente della vicenda, il procuratore capo del tribunale di minori di Perugia, Alberto Bellocchi, ha emesso un provvedimento d'urgenza per affidare i due bambini ad una struttura di accoglienza.

fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=6006&sez=HOME_INITALIA

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