"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 20 luglio 2007

Scalate bancarie. Forleo: "Politici complici"




Forleo: «Politici complici» Mastella: lesione diritti indagati

Il Gip chiede di usare intercettazioni


Sono 68 (su un totale di 73) le telefonate con parlamentari non indagati che il gip di Milano, Clementina Forleo, ha giudicato rilevanti per le indagini sui tentativi di scalata ad Antonveneta, Bnl e Rcs.

Con due distinti provvedimenti, il Gip milanese ha chiesto al Parlamento l'autorizzazione a utilizzare queste telefonate. Saranno ora le Camere a decidere se autorizzare la magistratura milanese a usare le intercettazioni, visto che contengono conversazioni di parlamentari.

Due ordinanze, sei nomi. Sono Luigi Grillo (Forza Italia) - nell'ordinanza che riguarda più specificatamente la vicenda Antonveneta - e Massimo D'Alema, Piero Fassino e Nicola Latorre (Ds), da un lato, e Salvatore Cicu e Romano Comincioli (anch'essi di FI), dall'altro, per le vicende relative alla scalata alla Bnl e alla società editrice Rcs.

Il Gip milanese, Clementina Forleo, in una nota dell'ordinanza in cui si chiede alle Camere l'autorizzazione all'utilizzazione delle intercettazioni ai fini del procedimento con al centro la compagnia assicurativa bolognese, scrive che Massimo D'Alema e Nicola Latorre avrebbero ricoperto «ruoli attivi» nella vicenda della tentata scalata di Unipol a Bnl.

Arriva la reazione di Piero Fassino. «Rivendico, ancora una volta, la mia assoluta estraneità a qualsiasi disegno illecito».

Dello stesso avviso Massimo D'Alema. «Sono totalmente estraneo a qualsiasi ipotesi di condotta illecita. Tutti possono constatare l'infondatezza di quanto sembra mi venga contestato - aggiunge il vicepremier - poiché le intercettazioni telefoniche sono state rese pubbliche su tutti i giornali italiani».

Sulla vicenda il ministro della Giustizia Clemente Mastella interviene con una nota: «Ho dato mandato ai miei uffici - afferma in una nota il ministro della Giustizia Clemente Mastella - di acquisire la richiesta fatta al Parlamento dal GIP di Milano Clementina Forleo ravvisando, secondo quanto riferito da notizie di agenzia, singolarità rispetto sia al contenuto riportato che al ruolo che, con la richiesta così formulata, il magistrato si è assunto, con una potenziale lesione dei diritti e dell'immagine di soggetti estranei al processo».

Altre telefonate vedono come interlocutore Giampiero Fiorani e Luigi Grillo (e anch'esse saranno trasmesse al Senato per le vicende relative ad Antonveneta). Per il giudice Clementina Forleo «appare doveroso a questa autorità giudiziaria richiedere al Senato della Repubblica il relativo placet il quel potrà consentire di chiudere il cerchio sia sul ruolo in parte già processualmente definito, del senatore Grillo, sia sul ruolo della Rosati (Cristina Rosati, moglie di Antonio Fazio, ndr) sia, più in generale, della sussistenza di apporti politico-istituzionali all'illecita operazione in questione, come ad altre strettamente connesse, tutte condotte ai danni dei piccoli e medi risparmiatori in una logica di manipolazione e lottizzazione del sistema bancario e finanziario nazionale da parte, o comunque con la complicità, di chi aveva il compito istituzionale di garantire il rispetto delle regole poste a presidio dello stato di diritto e in particolare delle regole poste a presidio della tutela dei predetti deboli soggetti».

In un altro passo la Forleo scrive: «Non passivi ricettatori d'informazioni pur penalmente rilevanti...», sostiene il Gip milanese nell'ordinanza che ha trasmesso al Parlamento, che dovrà valutare l'utilizzabilità ai fini dell'inchiesta.

«Appare evidente come l'operazione in questione abbia avuto i suoi supporters in personaggi politici evidentemente interessati alla buona riuscita della stessa - scrive Clementina Forleo sulle conversazioni di alcuni politici con alcuni indagati nelle scalate Unipol e Rcs - per finalità altrettanto evidentemente comprensibili in quanto legate alla tipologia del gruppo oggetto della scalata in questione».

Nel caso specifico della scalata della Rcs, il Gip aggiunge: «Si ha inoltre ulteriore conferma, dal tenore di tali conversazioni, e dai soggetti tirati in ballo, dell'intreccio della "scalata" in questione con quella concernente Antonveneta».

Il giudice, nel sostenere che gli indagati e i personaggi con loro in contatto «erano sicuri» di non essere controllati, si basa su molte conversazioni intercettate in particolare nella vicenda Bnl. E aggiunge che la loro convinzione di non essere intercettati prosegue «anche dopo essere venuti a conoscenza della pendenza del presente e di altri procedimenti penali».

Il Gip inoltre osserva in relazione alla «gravità dei fatti per cui si procede» che «il bene protetto dalla norma cardine che si assuma violata, ossia quella concernente il reato di aggiotaggio, sia non solo l'integrità del mercato finanziario vista in un ottica macroeconomica, ma anche e soprattutto del singolo risparmiatore-investitore estraneo alle complicità soppese a tale reato.

«Nelle vicende di cui si tratta - continua il Gip Clementina Forleo - pur a un certo punto bloccate attraverso l'intervento della Consob e della magistratura, non può non sottacersi la grave ricaduta delle condotte incriminate non solo sull'immagine del Paese, messo a nudo nella sua realtà istituzionale anche nei confronti della comunità internazionale, ma anche sul singolo risparmiatore-investitore, debole e ultimo anello della catena su cui riversare le conseguenze di tali condotte».

A parere del Gip, infine, «sarà proprio il placet del Parlamento a rendere possibile la procedibilità penale nei confronti di suoi membri, inquietanti interlocutori di numerose di dette conversazioni soprattutto intervenute sull'utenza in uso a Giovanni Consorte, i quali all'evidenza appaiono non passivi ricettori di informazioni pur penalmente rilevanti né personaggi animati da sana tifoseria per opposte forze in campo, ma consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata.

«Appare evidente», insomma, «come l'operazione in questione abbia avuto i suoi supporters in personaggi politici evidentemente interessati alla buona riuscita della stessa per finalità altrettanto evidentemente comprensibili in quanto legate alla tipologia del gruppo oggetto della scalata in questione».

Le reazioni. «Trovo francamente forzata la ricostruzione operata dal Gip di Milano, Clementina Forleo», ha dichiarato il capogruppo dell'Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro. «Continuo a ritenere, proprio sulla base delle intercettazioni pubblicate, estranei a qualsiasi disegno criminoso Fassino, D'Alema e Latorre. Sono certa che, come sempre è avvenuto, il Parlamento con serenità e con rigore saprà dare la propria valutazione», conclude la Finocchiaro.


Pubblicato il: 20.07.07
Modificato il: 20.07.07 alle ore 20.35

fonte:
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=67613
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3 commenti:

Val ha detto...

Allora,ricapitoliamo:dall'indulto sono incominciate le nostre disgrazie che fortunamente per noi avranno fine nella primavera 2009,così come pattuito.
In parlamento ci sono 24 condannati,uno più uno meno che volete che importi al popolino?
Per quanto mi riguarda sono già oltre questa Unione.
Non mi interessano ne le loro persone ,ne questo tipo di riforme perchè,contrariaramente a questi proni, lavoro per il socialismo e del liberismo non me ne frega.. niente!
Sono democratico e per nulla stupido e quindi, capisco perfettamente che devo pensare anche alla parte che fornisce il lavoro,quindi anche della Coop.
Eh si,la Coop sei tu( o giovane amico), chi può darti chi può darti di piuuuuuuuuuuuù!
:O)))))
Suerte
Val

elena ha detto...

Secondo me - ma io sono solo un'anarchica incallita - la Finocchiaro e Mastella avrebbero dovuto starsene buoni e zitti. Come tutti gli altri.
Lascino lavorare giudici e magistrati a ciò preposti, poi si vedrà. Se domani spuntasse la teoria delle toghe azzurre (in contrapposizione a quelle rosse di berlusconiana memoria) chi si stupirebbe? Io no. Perché siamo diversi, noi del centrosinistra, riportiamo il sorriso laddove fino all'anno scorso (già... non esattamente "ieri", ormai...) c'erano solo lacrime e sangue... MA COME??? Con l'indulto? Con il modificare di pochissimo la famigerata legge 30? Con il costringere la gente ad andare in pensione più tardi per pagare le pensioni dei dirigenti? Con l'esprimere tutto il nostro civile dissenso alla magistratura che indaga nel nostro orticello?
ENNO'! Per me, se uno sbaglia paga. E se a sbagliare è uno di sinistra, paga ancora di più. Così, magari, impara cosa vuol dire essere comunista... i campi di rieducazione finora messi in piedi non mi piacciono. Ma a quanti politici di sinistra non farebbe male un bel ripassino??? :)

Val ha detto...

Ragionevole!
Non so dove,ma parlavo di imprimit e il nostro è indubbiamente l'autocritica.
Abbiamo forse esercitato questo dovere?
Le Coop sfruttano la flessibilità per rendere precari i lavoratori più delle imprese capitaliste.
I dirigenti invocano compagni che tali non sono e tessono trame speculative di affari economici e inviano il tutto,non prima di aver fatto una o più belle Stock Option(che non è esattamente un nuovo prodotto della Stock 84),nelle splendide Cayman o in altri paradisi fiscali.
E questi sono parte dei vertici Ds che andranno nel PD!

Nel marzo del 90 ,al XIX congresso del Pci ,Napolitano parlava della durata del processo di avvicinamentotra il PCI e i partiti socialisti europei dicendo in sintesi:
Non ignoriamo il problema del rapporto con i partiti socialisti italiani membri dell'internazionale socialista,ma questo non dovrebbe impedire un comune riconoscimento dell'importanza di PARTECIPARE FINALMENTE INSIEME(tutte le componenti del movimento operaio italiano)allo sviluppo dell'azione per la democrazia,per il socialismo,per la pace sul piano internazionale.
Questa nuova collocazione unitaria sul piano internazionale dovrebbe favorire la ricerca di una più che mai indispensabile unità delle forze di sinistre e progressiste in Italia.
22-09-1990
L'internazionale socialista,supplemento a l'Unità.

Il muro era già caduto,il rifiuto di Berlinguer e la mancanza di coraggio dei comunisti,soprattutto nel 1981, hanno permesso l'avanzata del pessimo craxismo ed evidenziato le vere intenzioni di alcuni alti dirigenti PCI: essere alleati con gli amici di sempre e cioè ,coloro i quali per oltre 45 anni hanno dominato il potere, attraverso il governo ininterrotto,rovinando l'Italia.
Del resto come poteva essere altrimenti dopo oltre 45 anni di dominio dell'opposizione che ha prodotto lo stesso risultato?
Il tutto con buona pace del fascismo.
Ecco cos'è il PD con buona pace di quelli come Fortugno e altri onesti: un piccolo compromesso storico.
Vedi Elena io sono ispirato dal socialismo e in un paesi di anti e post questa è la miglior cosa che poteva capitarmi,non stimo per nulla Blair ,Schroder e fatico a capire Boselli e altri miei ex compagni,comunque questi sono problemi dei popoli,però lavoro per l'Europa sociale e vorrei poterlo fare come nel 90 intendeva farlo Napolitano,aggiungendo al socialismo le altre tematiche che questo periodo di storia ci ha consegnato.
Se come affermo sopra non sono anti,allora vuol dire che non sono semplicemnte anti liberista ,ma piuttosto che non sono affatto ispirato dal liberismo.
Anche loro?
La legge 30 va abolita e il rapporto sociale del capitalismo di produzione va gestito come scrivo da tempo.
Lo stato deve essere spettatore garante degli accordi tra le parti e non legiferare.
Ma che 'azzo suda lui?
perde lui i soldi?
Viva Zapatero per Dio e ....aridatece i sordi de' contributi ..infami!
Suerte
Val