"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 28 luglio 2007

Terrorismo a Paperopoli


A Manganè'.. dacce un tajo!!

...


di
Maurizio Blondet
28/07/2007

Il nuovo capo della Polizia Antonio Manganelli


Esiste un accresciuto pericolo di un attentato islamico in Italia.
Ciò a causa dei gruppi salafiti, collegati «in qualche modo ad Al Qaeda».
La cosa è seria, ci assicurano i media: l’ha detto il nuovo capo della polizia Manganelli in una audizione al Senato.
Che dire?
Già avere un capo della polizia che si chiama «Manganelli» implica che viviamo non nella realtà, ma in un cartone animato.
In quelli della Disney c’è il buon commissario Basettoni, che veglia su Paperopoli come può; per fortuna ci sono Qui Quo Qua a risolvere i problemi più ingarbugliati, grazie alla consultazione del manuale delle Giovani Marmotte.
La versione italiana è lievemente più sinistra, visto che il commissario qui non si chiama Basettoni ma Manganelli (il ferro del mestiere preferito dal suo predecessore, l’inquietante De Gennaro) e che il Senato non è quello di Paperopoli, bensì di Cretinopoli.
Ma è pur sempre un fumetto.
Infatti che cosa direbbe un vero capo della polizia nella realtà, parlando ad un vero Senato?


Sette cose:
1) «Le dichiarazioni del nostro ministro degli Esteri D’Alema a favore di Hamas hanno profondamente irritato Israele. Ciò perché Israele ha fatto ogni sforzo per impedire ai Paesi occidentali di dialogare con Hamas, in quanto bollato come ‘terrorista’, e le parole del ministro degli Esteri rompono con la posizione filo-israeliana a cui si attengono tutti gli europei».

2) «Benchè si tratti solo di parole e non di fatti (come sempre nella nostra politica estera), Israele e la comunità ebraica italiana hanno manifestato in molti modi la loro irritazione e, a dirla tutta, ostilità verso D’Alema e la politica italiana.
In questa ostilità ci sono venature parossistiche e irrazionali, che ci fanno temere che possa essere nata in Israele la volontà di ‘punire’ il governo italiano, e insieme di costringerlo a riallinearsi alla politica occidentale di chiusura ermetica verso Hamas».

3) «Ne consegue che il rischio di un attentato terroristico clamoroso nel nostro Paese è effettivamente aumentato.
Come dovreste sapere se non abitaste a Paperopoli, Israele è il Paese più pericoloso del Mediterraneo.
Non solo è super-armato e aggressivo, ma con lunga esperienza e provata capacità di condurre attentati, e atti di sovversione e provocazione, in una vastissima area del mondo.
Secondo alcune ipotesi, ne ha già commessi anche contro il nostro Paese in passato.
Data la delicatezza dell’argomento, vi rimando al dossier di cui avete ricevuto copia e che vi prego di considerare assolutamente riservato.
A buoni intenditori basteranno due parole: ‘Ustica’ e ‘Stazione di Bologna’
».

4) «L’attentato che ci colpirà sarà di evidente matrice ‘islamica’. Sarebbe infatti assurdo aspettarsi che un attentato punitivo portasse la firma del vero mandante, specie se il mandante è uno Stato.
D’altra parte, il Mossad ha una notoria e comprovata capacità, ben nota ai servizi d’intelligence, di compiere attentati ‘false flag’, ossia lasciando tracce che li fanno attribuire ad altri, e talvolta istigando e manipolando, come esecutori materiali, estremisti musulmani.
Se non foste senatori di Paperopoli, persino voi dovreste essere al corrente che il Mossad sapeva in anticipo, per esempio, dell’attentato del 7 luglio 2005 alla metropolitana di Londra
».

5) «Se e quando ciò accadrà anche in Italia, sarà impossibile indicare i veri mandanti del sanguinoso attentato. Tutti i media, tutti i più autorevoli commentatori (alcuni appositamente pagati) strilleranno che c’è la mano di Al Qaeda.
Anche noi poliziotti dovremo far finta di credere a quella che sarà immediatamente consacrata come ‘la tesi ufficiale’; ciò perché lo stesso governo sarà costretto ad aderirvi.
Non sarà possibile dire la verità, altrimenti bisognerebbe trarne una conclusione politicamente impossibile: lo Stato di conflitto con il Paese più armato, atomico e pericoloso del Mediterraneo
».


6) «Perciò vi prego di considerare oggi gli argomenti che sarà impossibile esporre nel malaugurato domani.
Il primo: riflettete che il terrorismo e l’estremismo islamico non hanno mai commesso attentati in Italia nemmeno durante il governo Berlusconi, infinitamente più anti-islamico del governo Prodi. Perché dovrebbero fare ‘oggi’ un attentato in un paese così ufficialmente simpatizzante con Hamas e con la causa palestinese, da irritare Israele?
Ma non sarebbe la prima volta che l’entità che chiamiamo ‘Al Qaeda’ colpisce posizioni che Israele considera ostili.
Il secondo argomento: vivono in Italia molti musulmani, non pochi dei quali estremisti irrazionali. Ma ci abita anche una comunità ebraica fra cui si trovano non pochi ‘sayanim’, ossia collaboratori locali e volontari del Mossad.
Come si dovrebbe sapere anche a Paperopoli, fra questi ‘sayanim’ spiccano squadre di militanti, armati e che hanno ricevuto addestramento bellico in Israele; si tratta di formazioni illegali e pericolose, ma che dobbiamo tollerare per ragioni politiche.
Questi gruppi di intoccabili dediti alla violenza alla luce del sole costituiscono, per usare un termine di criminalità comune, i basisti ideali per operazioni sporche del Mossad.
I ‘sayanim’ nella comunità forniscono infatti copertura, rifugi, finanziamento ed ogni tipo di assistenza - medica ad esempio - ad agenti spediti dall’estero per una missione.
Questo rappresenta un pericolo ben più reale e presente di cellule islamiche da moschea, facilmente controllabili.
Vorrei potervi assicurare che abbiamo sotto controllo le comunicazioni di questi ben identificati individui e ne teniamo d’occhio le mosse: purtroppo non è così.
Non solo perché ciò sarebbe politicamente scorretto, ‘antisemita’ e quindi suicida per la mia stessa carriera, ma perché sono semmai ‘loro’ a intercettare ‘noi’, avendo perfettamente infiltrato, e da lungo tempo, alcune delle nostre compagnie telefoniche con loro ditte israeliane specializzate nelle forme più sofisticate di spionaggio elettronico
».

7) «Perciò, ciechi e sordi, non possiamo far altro che fingere di investigare in qualche moschea di teste calde, mentre aspettiamo passivamente la punizione israeliana, che avverrà come e quando Israele deciderà, e dopo la quale dovremo tutti - voi, noi e i media - gridare al pericolo islamico, e strillare che ‘è stata Al Qaeda’.
Ma oggi, mentre sono ancora in tempo, vi dico, in buon paperopolitano: ‘Accà nisciuno è fesso’. Tanto vi dovevo per la vostra dignità di senatori di un Paese presunto sovrano, e per la mia.
Sì, ho un nome da cartoon: sono il commissario Manganelli, e questo è il Senato di Paperopoli.
Ma non di Cretinopoli
».


Solo a questo punto il commissario Manganelli, capo della Polizia italiana, avrebbe potuto aggiungere quello che ha effettivamente detto ai senatori, a proposito di Al Qaeda: «Non esiste un’organizzazione strutturata come Cosa Nostra che ha le sue filiali ufficiali nei vari Paesi, ma c’é un sistema operativo non meno pericoloso, una sorta di franchising.
C’é il marchio di Al Qaeda, il che non significa che tutto quanto viene fatto viene preventivamente benedetto dal vertice di un’organizzazione, che riteniamo non esistere
».
Affermazione inaudita.
Coraggiosa, anche.
Da vero poliziotto che sa la realtà.
A farla cogliere nel suo significato mancavano le frasi immaginarie sopra riportate.
Così rimane fuori contesto, non vi pare?

Maurizio Blondet


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(pubblicato per gentile consessione dell'Editore)

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