"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 26 luglio 2007

Welfare, Prodi scrive ad Epifani

Lunga lettera al segretario della Cgil dopo la chiusura del sindacato
"Il governo è leale, la concertazione deve andare avanti. Confronto innovativo e duraturo"

Welfare, Prodi scrive ad Epifani

"Firmare per intero il protocollo"

Diliberto: "Non cadere nell'inganno. I contratti precari così non scompaiono"

Romano Prodi


ROMA - Il protocollo sul welfare va sottoscritto per intero e occorre continuare la concertazione sulle altre riforme. E' questo l'invito rivolto da Romano Prodi in una lunga lettera inviata al segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.

Il governo si è comportato con lealtà per quanto riguarda il protocollo sul welfare: protocollo che rappresenta solo il principio della stagione della concertazione, che dovrà andare avanti, scrive il premier. L'invito arriva dopo la rottura annunciata dal segretario della Cgil, che, in una lettera indirizzata a Palazzo Chigi denunciava la fine della concertazione e individuava un problema di metodo.

"La conclusione del confronto è stata come sempre caratterizzata da un rapporto di lealtà e di preventiva informazione alle parti sociali - si legge nella lettera di Prodi- su tutti gli aspetti del Protocollo e non può essere oscurata da eventuali e residui elementi di contraddizione, poichè la qualità della concertazione che abbiamo fatto vivere getta le basi per un innovativo e duraturo confronto che dovrà esercitarsi nella difficile fase di applicazione del protocollo stesso".

La concertazione, ribatte Prodi a Epifani, "non finisce qui. Anzi, essa ha ripreso nuovo vigore da questa esperienza che vogliamo continuare a condividere con voi e con le altre organizzazioni sociali".

"La stesura e la presentazione delle relative norme in Parlamento potrà confermare la scelta del governo a favore della crescita dell'occupazione e della stabilità del lavoro e dissipare, mi auguro, le incomprensioni che possono essere sorte nella fase finale del confronto", continua il premier.

"Il Parlamento, nella sua sovranità, avrà modo di valutare in tutti i suoi aspetti il disegno riformatore che abbiamo insieme definito", scrive ancora.

La lettera non è piaciuta a Oliviero Diliberto. Il leader del Pdci ha invitato Epifani a "non cadere nell'inganno". "Nella lettera al segretario della Cgil in cui il capo del Governo invita Epifani a firmare il protocollo - osserva Diliberto - Prodi ribadisce la stabilizzazione del lavoro dopo 36 mesi. Non è vero". "Quel lavoratore resterà precario e per questo continuerà a essere ricattabile e a non godere dei diritti che abbiamo avuto noi e la generazione dei nostri padri", ha commentato.

(26 luglio 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/economia/pensioni-6/prodi-epifani/prodi-epifani.html

4 commenti:

Val ha detto...

Salve Romano,
sono un imprenditore al quale vanno male gli affari perchè il mercato non tira.
Anche gli affari personali extrafamiglia vanno male comunque questi sono ca... miei, dunque mi spiace per la cara signorina o il caro giovanotto ma sono o siamo costretti a non confermarli (perchè dopo i 40 manco ci pensiamo a dargli la prospettiva dell'assunzione a tempo indeterminato).
Questo è certamente colpa nostra:abbiamo decisamente sbagliato figura professionale.
Comunque, ringrazi da parte mia anche il signor D'Alema per la sua brillante legge sull'interminabile apprendistato a 750 euro netti mensili per un anno che aumenteremo di anno in anno di una miseria:se vogliamo!
Distinti saluti.
Un imprenditore qualsiasi.


Elena,che ti devo dire?
Meglio che non ci siano problemi di zona 8, dove le svastiche e le frasi becere fanno bella mostra di se stesse nelle altre città.
Comunque,per la cronaca, li abbiamo annichiliti per vizi di forma e procedurali,punibili con la galerae che rinviano il tutto di almeno 6 mesi:
Erano neri e non solo letteralmente.
Suerte
Val

elena ha detto...

"Caro" Prodi - caro nel senso pecuniario, ovviamente. Di quanto ci costa, per intenderci.
Tengo ad esprimerLe i sensi della mia più profonda riconoscenza per quanto da Lei e dal Suo governo stabilito in termini di pensioni di noi lavoratori leggeri. Leggeri perché secondo Voi il nostro lavoro non ci usura, non solo, ma la busta paga è altrettanto leggera. Ma voi, giustamente, avete chiesto il gelato alla buvette (o come si scrive).
La mia vicenda lavorativa personale è costellata di "buchi contributivi" - causati a volte da ristrutturazioni aziendali, a volte da precursori e/o estimatori del lavoro a progetto. Risultato: non sono più giovane, nessuno più mi vuole, ma non sono abbastanza vecchia per andare in pensione. Posso scordarmi i 750 euro netti mensili dell'apprendistato... e, date le precarie finanze di questa Italia in cui nessuno ruba ma i soldi spariscono, in cui una ministra che - elettoralmente - conta quasi come Mastella (cioè il classico due di picche) concorda sull'innalzare l'età pensionabile anche per le donne, senza però aggiungere ai numerelli del pallottoliere il corrispettivo in contributi di quanto risparmiato dallo stato per la cura della famiglia e dei figli, posso solo sperare che non decidiate PRODItoriamente di mettere le mani su quei due soldini che mi sto faticosamente mettendo da parte sotto forma di assicurazione volontaria. Eh sì... perché di pensione integrativa, in IBM ad esempio, si parlava già almeno dal 1994. Però era una scelta di pochi. Ma visto che siete così bravi con i numeri, mi spieghi una cosa: se un giovane, al cui futuro siete così interessati, finisce l'università a 25 anni e poi lavora per 35, se la matematica non è un'opinione non arriva al magico numerello 97... numerello peraltro modificabile! Però, anche ammesso che due anni in più di lavoro non gli stronchino le speranze, il fatto è che dovrebbe andare a Lourdes, Loreto, Fatima e chissà in quali altri santuari, per poter lavorare ininterrottamente 35 anni... Vi siete accorti che di lavori SICURI non ce n'è più, tranne che nella pubblica amministrazione, dove per entrare - però! - tocca fare concorsi da plurilaureati per aspirare ad un posto di passacarte? Appunto: ci vogliono i santi in paradiso. Perché l'unica cosa chiara è che, se aspettiamo voi, i nostri figli non si porranno proprio il problema della pensione: passeranno dallo stato di disoccupati/sottoccupati e/o precari allo stato di defunti.
Ma almeno, ci fate una legge per avere i funerali gratis? Che uno possa decidere di farsi inumare nel suo giardino, senza dover pagare spropositi a destra e manca???
La ringrazio per l'attenzione - che, già lo so, non mi riserverà.

Val: non è che i problemi non ci siano, qui. E' solo che sono più nascosti... Bella però l'idea di vederli neri di nome e di fatto, soprattutto di fatto!!!
Suerte a te - a tutti.

Anonimo ha detto...

Dopo questo commento di Elena, devo ammettere che Ele ha capito tutto della vita!
Ciao e buon proseguimento.

Val ha detto...

Leggevo Beha e il suo "come resistere nella palude di ITALIOPOLI" dove tra le altre cose si narra dei "Ladri di Pisa" politici avversari ,che di giorno fanno finta di litigare mentre di notte tramano e tessono le tele per la spartizione del potere.
Giuro che mi sono scompisciato dalle risate.
Ma come: fanno l'esatto opposto di come trattano gli extracomunitari?
E secondo Beha,ottima persona davvero integerrima ,se gli italiani sapessero questo ,destra o sinistra, scenderebbero in piazza col forcone,ma dai?
'Azz. alla viva Zapata proprio e in Italia poi,terra bigotta,fascista e clientelare che riesce a produrre il perfetto mafioso anche in quel di Livigno.
Povero Oliviero(Beha),compagno di cantiere,dopo aver visto preferire alla sua grande professionalità leccaculi di ogni donde e tipo ora si illude che per la morale l'italiano sarebbe disposto a rispolverare il forcone,ma quando mai!!!!
Solo una cosa può salvare veramente questo paese dalla catastrofe verso la quale si sta avviando.
Quello che il capitalismo italiano è riuscito a fare è inimmaginabile,il danno prodotto alla democrazia e alla libertà è talmente tale e disatroso che lascia spazio all'indole fascista che c'è in buona parte degli italiani e per arrestare in tempo questo nefasto indirizzo bisogna portare al popolo idee forti innovative e veramente riformatrici che nulla hanno a che vedere con le proposte portate avanti dal Prof e dai suoi uomini.
In questo cazzo di paese,abbiamo certi nostri rappresentanti che rischiano di far spendere allo stato denaro di tutti per ogni minima cagata .Prendete la legge elettorale che nulla costa e invece rischia di costare,prendete questo e prendete quello ma il risultato non cambierà mai.
Sarà perchè siamo sfigati perchè purtroppo sono dipartiti anzitempo i migliori e gli onesti e ci sono rimasti sul gobbo il migliore ,i ladri e i paraculi.
Sarà perchè siamo abituati a sonnecchiare sugli allori ma ora è davvero arrivato il momento di chiuderla qui e di trovare gli argomenti per il o la quale vale la pena di scendere di nuovo in piazza con il forcone(in modo figurativo e per nulla violento).
Se c'è da rivoluzionare tutto riformando allora vuol dire che riformando rivoluzioneremo tutto.
Se davvero il bene comune è nel far elevare il povero al livello del ricco e non viceversa come si vuol far credere nell'errata convinzione di un'affannosa ricerca del risparmio della vil pecunia che spesso fa più spandere che spendere, allora vorra dire che faremo anche questo.
Se davvero sono la democrazia e la libertà gli ideali primari di convivenza civile e allora che si porti avanti ogni questione inerente alla dignità,ai diritti e ai doveri delle persone che compongono l'intera società nel rispetto dell'ambiente che noi, unici tra gli animali,stiamo distruggendo.
Ecco Beha ...così si che scendiamo di nuovo in piazza armati non di un forcone, ma di tante buone novelle per le quali lottare e che non lasceremo mai più governare a chi,per le più svariate motivazioni non merita di farlo.
Centra na sega con Prodi ma ghe l'avevi chi!!!
Suerte
Val