Potrebbe essere una buona cosa, se ciò facesse terminare le liti da cortile e certi atteggiamenti da gallo nel pollaio, e vedere la nascita di una Nuova Sinistra, forte e connotata dal basso.
mauro
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Alle due e mezzo la consegna delle adesioni alla Suprema Corte. Almeno 145 gli scatoloni
Festa nella sede del Comitato: "Una catena umana e due Ducati per il trasporto" (speriamo siano due furgoni e non due moto! mauro)
In Cassazione tra le 750 e le 800 mila firme
Veltroni: "Meglio la consultazione di questa legge elettorale"
Marini: "Avanti con la riforma ma non con i numeri risicati"
di CLAUDIA FUSANI
Mario Segni e Giovanni Guzzetta
ROMA - L'ultimo numero lo vogliono dire loro, "Mario e Giovanni", Segni e Guzzetta, i professori, oggi pomeriggio mentre fisicamente depositeranno le firme nel ventre blindato della Corte di Cassazione. Il fatto è che stamani, poco prima delle undici, in via Torre Argentina, sede del Comitato referendario, è arrivato un altro scatalone grande quanto una televisione zeppo di schede firmate. E poi bustoni, buste, scatole, sopra sono scritti i Comitati mittenti: Verona, Cosenza, Milano. Le firme per il referendum abrogativo della legge elettorale continuano ad arrivare e nelle sede del Comitato, oltre alle energie, hanno finito anche il posto. "Domenica c'erano i volontari in fila fuori nei corridoi" racconta Grazia, responsabile comunicazione e testimone in questi mesi di "un'esperienza assolutamente unica", per partecipazione e disperazione, per rabbia e volontà.
Il conteggio finale delle firme si attesterà tra le 750 e le 800 mila, scheda più scheda meno, perchè, spiegano al Comitato, "non sarà possibile un controllo accurato tra le certificate e le utili su tutte quelle che ci stanno arrivando stamani". E' un numero ben oltre la quota di sicurezza delle 570 mila e che probabilmente sarebbe ancora cresciuto se fuori Roma la raccolta di firme non fosse stata interrotta mercoledì scorso.
Un successo, venuto dal basso e dalle persone comuni e nonostante i tre mesi di raccolta firme siano stati caratterizzati da oltre due di quasi totale silenzio stampa. Un successo che adesso travolge un po' organizzatori e volontari. Il numero degli scatolini, ad esempio. "Ne stiamo confezionando 145; misura standard della Cassazione: 22x30x22, perchè il caveau è lungo e stretto e non può ospitare contenitori più grossi" spiegano in via Torre Argentina.
Il problema è come portarli. "Avevamo affittato due Ducati pensando che sarebbero bastati, invece dovranno fare la spola e più viaggi avanti e indietro con piazza Cavour" racconta Grazia. Mentre dal primo piano, dove ha sede il Comitato, fino ai Ducati parcheggiati in strada, "faremo una catena umana per passarci le scatole perchè non abbiamo l'ascensore". Andrebbe filmata la festa di giovani e studenti universitari che sono stati i protagonisti in queste settimane del miracolo referendario, dalla serata al concerto dei Genesis dove hanno raccolto 12 mila firme, a quelle all'ingresso dell'Isola Tiberina dove con megafoni e i cartelloni "Diamoci un taglio ai partiti" hanno letteralmente placcato le persone distratte e lontane dalla politica per trascinarle ai banchi.
La Cassazione dovrà certificare le firme raccolte entro settembre. La Consulta ha tempo fino a fine febbraio per valutare la costituzionalità dei tre quesiti che aboliscono il premio di maggioranza alle liste (andrà solo al partito) e le candidature in più collegi. Due modifiche destinate a ridurre il numero dei partiti e a spingere verso un bipolarismo vero il sistema elettorale.
Ora che "la pistola è stata caricata", immagine che usa spesso Mario Segni, il Parlamento discute su quale riforma elettorale e spuntano curiose e inedite intese, anche Ds e An che pure hanno appoggiato il referendum, sul modello proporzionale tedesco. Una scelta che Segni e Guzzetta definiscono "una porcata peggio del Porcellum".
Il quasi candidato del Pd Walter Veltroni, che il referendum ha appoggiato ma non firmato per rispetto alle tante anime del Pd, oggi ribadisce con chiarezza: " Meglio il referendum di questa legge elettorale". Posto che il metodo ideale sarebbe quello francese, "bisogna però discutere in Parlamento e trovare un punto di equilibrio tenendo presenti tre priorità: meno frammentazione con una netta riduzione dei partiti, un bipolarismo che non sia dato dalla sola necessità di contrapporsi all'altro, dare ai cittadini la possibilità di scegliere il governo". Il presidente del Senato Franco Marini avverte: "Qualsiasi riforma non potrà farsi con maggioranze risicate".
(24 luglio 2007)
fonte: http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/politica/referendum-firme1/firme-in-cassazione/firme-in-cassazione.html
2 commenti:
Mauro,diciamo che sono in linea con quello che scrivi.
Vorrei anche poter credere che ciò si avverasse ma purtroppo non credo che si possa andare oltre ad una federazione della sinistra.
Quel che è negativo non è solo per le liti da cortile o gli atteggiamenti di supremazia ma ,anche e soprattutto per la qualità dei personaggi che aderiscono al progetto.
Ti racconto in breve.
Ieri sera(23 luglio solo per scambiare poco più di quattro chiacchere) ci siamo riuniti per la prima volta come commissione di SD milanese della Scuola,Università e Ricerca,Arte e Spettacolo ecc.ecc. ed eravamo presenti in 10 su 40.
Di questi 10,due erano così: uno,professore universitario del PCI dalla nascita, ha esordito dicendo che lui era a Roma il giorno di un convegno della sinistra e gli ha dato fastidio sentir dire dalla Palermo(guai a dirgli che si chiama Palermi)"oggi sono felice perchè sono qui tra il nostro popolo"e ha vagheggiato qualcosa sulla società e non poco contrariato anche.
NON HA CAPITO NIENTE!
La società è una questione che riguarda la democrazia diretta,circolare a 360 gradi e noi,uomini e donne di buonavolontà della sinistra stiamo lavorando per riunificare e riformare il processo di democrazia politica al nostro interno e questo non ha nulla a che vedere con il centro e la destra.
Poi di fronte all'affermazione di chi ci aveva convocato e fatto sapere che tra gli assenti c'erano dei giovani liceali e andato su tutte le furie confendendo un tavolo tecnico con un tavolo politico e blaterando parole nei confronti dei giovani che mi hanno fatto scrivere in un commento precedente qualcosa sul nazismo.
L'altro di RossoVerde l'associazione che raccoglie i delusi del PdCI,tutti o quasi rigorosamenti in scadenza dei due mandati parlamentari imposti dal CC di quel partito,è rimasto terrorizzato per la parte di quell'intervento inerente alla constatazione da parte mia che probabilmente non si potrà andare molto più in là di una federazione.
Mi ha travisato talmente tanto che ha preso per programma politico ,ultimo fine mio, la federazione della sinistra.
Eh già sai che bello,per lui, ritrovarsi federati con O.
Molto meglio un partito più piccolo ,fatto ad escludendo,dove ci si possa sguazzare dentro alla ricerca di sistemazione eterna.
Entrambi i signori in questione hanno snobbato la proposta di dividere in tre sottogruppi ,ad ogni modo collaboranti e convergenti,la commissione.
Scuola,Università e Ricerca,Arte e Spettacolo un nesso tra loro e il fine ultimo ce l'hanno,però non è assolutamente possibile in questa fase riformatrice (parlo dei contenuti tematici portanti di SD)aggregare tre realtà che nel nostro paese sono doverosamente da riallineare e pianificare come un susseguirsi della funzione normale didattica e anche di altro.
L'intervento del primo lo dimostra.
Ha fatto inalberare Valentina,pure lei laureata e ha chiesto a me se ero d'accordo sul fatto che i diciottenni potessero partecipare a questa commissione.
A te, a voi ,lascio la mia risposta.
Un indizio è legato ad un numero che è considerato....
Per la legge elettorale ,facciano pure quello che vogliono tanto il revisionismo in atto nei DS li porterà a governare comunque e senza colpo ferire.
Del resto se ci sono tipi come questi al nostro interno e si uniscono al moderatismo di quelli che hanno intenzione di fare una sinistra all'olio di rose,possiamo fare qualsiasi tipo di legge elettorale ma non servirà a nulla.
Sotto sotto dall'alto della sua stronzaggine mi sa che ha ragione D'Alema.
"Questa sinistra non serve al paese".
Suerte
Val
Scopo del Referendum Guzzetta è quello di eliminare la possibilità, per gli elettori, di poter scegliere un partito all'interno della coalizione.
Ad essere cioè oggetto delle ire referendarie non sono le decisioni calate dall'alto, dalla scelta delle candidature da imporre agli elettori (con i collegi uninominali o con le liste bloccate non fa differenza) alle 200 o 1000 pagine di programma prendere o lasciare, bensì l'unico strumento che gli elettori hanno oggi a disposizione per poter in qualche modo modellare gli equilibri interni allo schieramento che intendono votare.
Con il Mattarellum abbiamo avuto modo di assistere allo spettacolo vergognoso della spartizione dei collegi tra le forze politiche, il cosiddetto mercato delle vacche attraverso il quale veniva definita la geografia parlamentare interna agli schieramenti e rispetto alla quale gli elettori potevano solo decidere se partecipare a decisioni già prese e non più discutibili o rimanere a casa.
Diversamente, con la legge attuale, piaccia o no che a vararla sia stato il centrodestra, la geografia parlamentare delle due coalizioni è stata decisa dagli elettori e non dagli accordi di spartizione calati dall'alto.
Tornare indietro su questo punto costituirebbe una lesione gravissima per il diritto degli elettori a poter scegliere per indirizzare e partecipare alla formazione dell'azione di governo.
Cordiali saluti
Per approfondimenti:
Legge elettorale - Referendum Guzzetta - Interesse del corpo elettorale.
http://www.riforme.net/legge_elettorale/referendum_elettorale_2007.htm
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