Sebbene con grande fatica ed in ritardo, l'Italia alla fine del 2006 è riuscita a ritirare i suoi soldati da una guerra ingiusta e destabilizzante, come quella che, con grande dispendio di vite umane, soprattutto civili, gli Usa si ostinano a voler combattere in Iraq. Eppure, l'Italia ancora oggi mantiene a Nassiriya una presenza armata, seppure in modo indiretto, contribuendo alla fortuna del fenomeno delle compagnie private militari (PMC), i cui dipendenti - in altri tempi si sarebbe detto mercenari-, sono arrivati a 180mila unità, superando il numero dei soldati statunitensi impegnati in Iraq.
Infatti, nel Decreto di rifinanziamento delle Missioni Militari all'Estero sono previsti 3,5 milioni di euro, a finanziamento del contratto con una società che garantisca la sicurezza del personale italiano impiegato presso l'Unità di sostegno alla ricostruzione.
La compagnia privata militare scelta dal governo italiano è la Aegis Defence Services, che ha un contratto da 293 milioni di dollari col Pentagono. Tale contratto ha sollevato forti proteste negli Usa, in quanto il fondatore ed amministratore delegato di Aegis Defence Services, Tim Spider, è coinvolto in abusi contro i diritti umani ed in violazioni internazionali. Spicer è accusato di aver organizzato una feroce repressione per conto del governo di Papua Nuova Guinea nel 1997, e di aver contrabbandato, nel 1999, 30 tonnellate di armi in Sierra Leone, nonostante l'embargo decretato dall'Onu. Tim Spicer è fondatore anche di un'altra famigerata PMC, Sandline International, nota per essere stata coinvolta in vari colpi di stato, come quello tentato in Guinea Equatoriale. Sempre Spicer nel 1992, quando era ufficiale dell'Esercito britannico in Irlanda del Nord, fu coinvolto nell'uccisione di un adolescente cattolico ad opera di due soldati sotto il suo comando, i quali furono condannati. Infine, Aegis, proprio in Iraq, è stata coinvolta in un altro scandalo, documentato da alcuni video amatoriali, perché alcuni dei suoi membri usavano dedicarsi, come crudele passatempo, ad una sorta di criminale caccia all'iracheno per le strade di Bagdad.
L'impiego sempre più massiccio di PMC in Iraq ha sollevato molte polemiche, specialmente in seguito al coinvolgimento di alcuni contractor nelle torture avvenute nel carcere di Abu Ghraib. Inoltre, i dipendenti delle PMC non sono sottoposti ad alcuna giurisdizione, in quanto non sono classificabili né come "combattenti" né come "non combattenti", trovandosi così a poter agire senza controllo in zone di guerra. In un contesto in cui numerosi crimini sono stati commessi a danno di civili da truppe regolari, ad esempio dai soldati statunitensi a Falluja, possiamo facilmente immaginare quali siano le difficoltà che si presentino nel controllo dell'operato di truppe mercenarie.
...Infatti, nel Decreto di rifinanziamento delle Missioni Militari all'Estero sono previsti 3,5 milioni di euro, a finanziamento del contratto con una società che garantisca la sicurezza del personale italiano impiegato presso l'Unità di sostegno alla ricostruzione.
La compagnia privata militare scelta dal governo italiano è la Aegis Defence Services, che ha un contratto da 293 milioni di dollari col Pentagono. Tale contratto ha sollevato forti proteste negli Usa, in quanto il fondatore ed amministratore delegato di Aegis Defence Services, Tim Spider, è coinvolto in abusi contro i diritti umani ed in violazioni internazionali. Spicer è accusato di aver organizzato una feroce repressione per conto del governo di Papua Nuova Guinea nel 1997, e di aver contrabbandato, nel 1999, 30 tonnellate di armi in Sierra Leone, nonostante l'embargo decretato dall'Onu. Tim Spicer è fondatore anche di un'altra famigerata PMC, Sandline International, nota per essere stata coinvolta in vari colpi di stato, come quello tentato in Guinea Equatoriale. Sempre Spicer nel 1992, quando era ufficiale dell'Esercito britannico in Irlanda del Nord, fu coinvolto nell'uccisione di un adolescente cattolico ad opera di due soldati sotto il suo comando, i quali furono condannati. Infine, Aegis, proprio in Iraq, è stata coinvolta in un altro scandalo, documentato da alcuni video amatoriali, perché alcuni dei suoi membri usavano dedicarsi, come crudele passatempo, ad una sorta di criminale caccia all'iracheno per le strade di Bagdad.
L'impiego sempre più massiccio di PMC in Iraq ha sollevato molte polemiche, specialmente in seguito al coinvolgimento di alcuni contractor nelle torture avvenute nel carcere di Abu Ghraib. Inoltre, i dipendenti delle PMC non sono sottoposti ad alcuna giurisdizione, in quanto non sono classificabili né come "combattenti" né come "non combattenti", trovandosi così a poter agire senza controllo in zone di guerra. In un contesto in cui numerosi crimini sono stati commessi a danno di civili da truppe regolari, ad esempio dai soldati statunitensi a Falluja, possiamo facilmente immaginare quali siano le difficoltà che si presentino nel controllo dell'operato di truppe mercenarie.
http://www.canisciolti.info/articoli_dettaglio.php?id=6699
2 commenti:
Poi morendo sbiascicano una frase da coatti e gli danno una medaglia!
MERCENARI SI'! CHE ALTRO SIETE, VOI CHE SIETE STRAPAGATI PER UCCIDERE???
E' bello sapere che il governo "sinistrocentrico" ha rifinanziato questi "valorosi"... Mi vergogno dal più profondo del cervello e del cuore.
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