Prima anniversario senza Fidel. Fiducia verso la Clinton e Obama
L'AVANA - Per la prima volta in 48 anni, Fidel Castro ha dovuto seguire la più simbolica celebrazione di Cuba, l'anniversario della Rivoluzione, dagli schermi tv della stanza dello sconosciuto edificio in cui trascorre la sua convalescenza, dopo i vari interventi chirurgici che ha subito per l'emorragia intestinale che l'ha colpito quasi un anno fa.Sul "suo" sempiterno podio, nella città di Camaguey, 540 chilometri ad est dell'Avana, davanti ad oltre 100mila invece, è salito il fratello Raul, a cui ha affidato da allora, ma "ad interim", tutto il potere. E così, Raul Castro, ha di fatto aperto nuovamente agli Stati Uniti lanciando messaggi ai prossimi candidati presidente dopo Bush. «La nuova amministrazione Usa dovrà decidere se mantenere l'assurda, illegittima e fallita politica contro Cuba o accettare il ramo d'ulivo che abbiamo già offerto», ha appunto ribadito, in riferimento a quanto egli stesso disse il 2 dicembre scorso, in occasione del 50esimo anniversario delle Forze Armate.
Un'insistenza, quella di Raul Castro, che sembra riferirsi a quanto hanno assicurato lunedì sera i democratici Hillary Clinton e Barack Obama che si son detti disposti, qualora succedessero a Bush, di incontrarsi con leader stranieri conflittuali, tra i quali anche Fidel Castro e Hugo Chavez. La risposta della Casa Bianca è arrivata a tambur battente. «L'unico dialogo di cui c'è bisogno è quello con il popolo cubano», ha appunto ribattuto il portavoce del dipartimento di Stato, Sean McCormack, che ha anche aggiunto: «Se i cubani potessero esprimere la loro opinione se debbano o no eleggere il loro leader, probabilmente direbbero si».
fonte: http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=64509
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