"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 19 luglio 2007

Isae: in Italia il 74% si sente povero



Solo l'11,1% lo è davvero secondo le cifre ufficiali, ma un single che guadagna meno di 1300 euro al mese e coppia che ne guadagna meno 1800 si percepisce come indigente

MILANO - In Italia l'11,1% degli abitanti è povero. Ma ben il 74% degli italiani si sente povero. E la percentuale è in crescita costante dal 2003. A rivelarlo l'ultimo studio sulla povertà soggettiva in Italia e in Europa pubblicato oggi dall'Istituto di studi e analisi economica (Isae).

POVERTA' SOGGETTIVA - La soglia di povertà soggettiva, spiega la ricerca, è «la percezione degli individui circa l'adeguatezza del proprio reddito familiare per condurre una vita considerata dignitosa, cioè senza lussi ma senza privarsi del necessario». Secondo lo studio Isae, in Italia si sentono poveri i single che guadagnano meno di 1.300 euro al mese e le coppie che ne guadagnano meno di 1.800, mentre per le famiglie più numerose questo valore supera i 2.000 euro mensili. A sentire che il loro reddito è inadeguato, nel periodo luglio 2006-giugno 2007, sono soprattutto gli abitanti del sud dell'Italia, più i single e le coppie che i nuclei più numerosi, e in questo caso si tratta delle famiglie col reddito più basso. Inoltre, spiega la ricerca -- condotta su un campione annuale di 24.000 famiglie rappresentativo della popolazione italiana -- la percezione di svantaggio è maggiormente diffusa tra i nuclei con capofamiglia con basso livello di istruzione, con un impiego da operaio, oppure tra quelli dei disoccupati e delle casalinghe.

GLI SCANDINAVI SI SENTONO RICCHI - Allo stesso modo, la povertà soggettiva riguarda più spesso chi ha un contratto a tempo determinato rispetto a chi ha un indeterminato, e chi vive in affitto. La povertà soggettiva, sottolinea lo studio, non va confusa con la soglia di povertà in senso esclusivamente economico, cioè come scarsità di risorse, rilevata dalle statistiche ufficiali: secondo i dati Istat per il 2005 ad esempio, questa si attesta sui 936 euro per una famiglia da due persone, e riguarda pertanto l'11,1% delle famiglie italiane. La povertà soggettiva invece, spiega l'Isae, «è sensibilmente più elevata», perché su di essa influiscono una varietà di fattori, «non tutti quantificabili direttamente», di tipo sociale e psicologico, come «lo stile di vita e le abitudini di consumo, la percezione del costo della vita, le aspettative». In Europa sotto questo aspetto, è messa peggio dell'Italia solo la Grecia, dove la quota di famiglie «soggettivamente povere» era nel 2004 il 76%, in confronto al 63% dell'Italia e al 60% della Spagna. Nei Paesi scandinavi al contrario, la soglia di povertà soggettiva si attestava nello stesso periodo fra l'11% e il 16%.

19 luglio 2007

fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/07_Luglio/19/statistica_isae_sentirsi_poveri.shtml

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Diciamo che più che "sentirsi" poveri, ne hanno la certezza.
Una volta che ti vedi le tasche... quello è.
Ciao.

elena ha detto...

E diciamo pure che, dopo più di un anno da quando avremmo dovuto tornare a sorridere, io proprio non vedo perché dovrei... anzi, l'impressione è che stiamo marciando verso l'abisso. Questo non è un blog di gossip (e infatti non ci abbiamo fatto un post), però... l'altro giorno RTL divulgava la notizia di un frequentatore del Billionnaire (o come cavolo si scrive) che si è soffiato il naso con una banconota da 500 euro. Allora: mettiamo che sia vero. A parte che i pochi (per fortuna mia) dementi che conosco che potrebbero frequentare quel posto non mi stupirebbe lo facessero tranquillamente (buttar via 500 euro per una soffiatina)... sono anche certa che avrebbero istruito uno dei loro bodyguard per il recupero immediato, lavaggio e stiraggio della medesima banconota... comunque - a prescindere dalla divagazione, che potrebbe però fornire spunti interessanti... - a me sembra di respirare sempre più aria da rivoluzione francese. Sbaglierò...

Anonimo ha detto...

non lo so Ele, non lo so...