Genitori bruciano schede elettorali
"Se è stata colpa del terremoto e nostra che abbiamo mandato i bimbi a scuola
ci sembra giusto restituire i soldi: i funerali dei nostri figli li paghiamo noi"
SAN GIULIANO DI PUGLIA - Si sono riuniti poco prima di mezzogiorno in circolo intorno al braciere, sotto il sole cocente, e con gli accendini hanno dato fuoco alle schede elettorali, lasciando i resti bruciacchiati davanti al municipio del villaggio temporaneo di San Giuliano. Così i genitori dei bimbi morti cinque anni fa nel crollo della scuola Jovine hanno manifestato la loro rabbia contro la decisione del giudice di Larino (Campobasso) di assolvere i sei imputati e hanno preso "le distanze da questo Stato".
Nella scuola elementare crollata nel 2002 c'erano 56 alunni: 27 morirono, 29 sopravvissero, due di loro riportando lesioni permanenti. I genitori delle vittime oggi erano in piazza, indossando magliette con le foto dei figli scomparsi e la scritta "l'illegalità diventa legalità". Insieme ai sentimenti di dolore e rabbia, il rammarico per la mancata adesione della popolazione dei Comuni limitrofi all'iniziativa.
"E' una giornata di disobbedienza civile con cui prendiamo le distanze da questo Stato" ha detto il presidente del Comitato vittime di San Giuliano, Antonio Morelli. "Ci sentiamo traditi da questo Stato, al punto di vergognarci di essere italiani. Giovedì prossimo restituiremo al prefetto i soldi dei funerali dei nostri figli: considerando che è stata colpa del terremoto - ha sottolineato - e dei genitori che hanno mandato i bimbi a scuola, ci sembra giusto restituire i soldi; i funerali dei nostri figli li paghiamo noi".
Si è trattato della prima iniziativa di disobbedienza civile delle tre che il Comitato vittime ha annunciato contro la sentenza di Larino: allo Stato intendono restituire i soldi dei funerali delle piccole vittime e le medaglie d'oro conferite dall'allora presidente Carlo Azeglio Ciampi.
I genitori pensano ora alle prossime iniziative. "I cittadini italiani ci inviano una valanga di solidarietà - ha aggiunto Morelli - perché sono indignati. Pensiamo a una giornata di disobbedienza civile con il popolo italiano a Roma".
(19 luglio 2007)
fonte: http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/scuola-sangiuliano/schede-elettorali/schede-elettorali.html
1 commento:
Certamente c'è la colpa di terzi... ma quando muoiono anime innocenti ci si scandalizza e si grida allo scandalo ed alla vergogna.
Ma ancora oggi, si continua a procedere sia per le strutture pubbliche che private con le stesse pericolose modalità occulte e corrotte che hanno determinato (con l'avvento del terremomto) quanto successo a San Giuliano.
Molti papà di bambini che vanno a scuola, scendono giornalmente a compromessi e "spingono" per opere abusive e sismicamente non a norma, pur di guadagnare un proprio comodo tornaconto.
Certo sulle opere pubbliche si dovrebbero esercitare più controlli, ma non è proprio in quel del pubblico che camminano più interessi e più corruzione? Spesso dovuta ad impiegati e dirigenti che occupano quei posti quasi a vita e che quindi dettano legge.
Così vogliono i sindacati. Amen.
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