"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 31 luglio 2007

Onorevole solitudine

Il tempo delle Mele..

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Emiliano Sbaraglia
, 31 luglio 2007

Il graffio



Per una volta siamo d'accordo con l'emerito Francesco Cossiga, che ha invitato tutti a smetterla di fare gli ipocriti, riferendosi alla vicenda del deputato Udc Cosimo Mele, dichiarando di essere vicino al "collega ingiustamente crocifisso". Ingiustamente crocifisso, è vero: è vero se si pensa che negli scranni parlamentari, tra deputati e senatori, in questo preciso momento siedono ancora individui che nel corso della storia repubblicana italiana hanno fatto ben di peggio che trascorrere una notte brava al celebre Hotel Flora di Via Veneto, uno dei tanti punti d'arrivo, un "tetto del mondo" da frequentare per misurare il grado di potere raggiunto, abitudine di moda sin dai tempi della mitica dolce vita.

Quello che non si può assolutamente comprendere né tanto meno accettare, però, è lo squallido tentativo di difesa nei confronti della categoria perpetrato dal segretario del partito di Mele, o meglio del suo ex-partito, visto che lo stesso si è prontamente dimesso e le sue dimissioni sono state altrettanto prontamente accettate da Lorenzo Cesa, mentre il reo non ha pensato di fare lo stesso per il suo incarico parlamentare.

Con una notevole faccia tosta, Cesa ha infatti sottolineato "il problema" dei parlamentari che vivono a Roma da fuori sede, e che fuori dalla loro città "hanno una vita abbastanza dura". Ce li immaginiamo, questi onorevoli lontani da casa: un affitto oneroso da pagare per la nuova locazione, la fila per un pasto caldo, ore ed ore di lavoro al freddo o sotto il sole più cocente, la sera una cena frugale e un po' di televisione, facendo zapping tra quei canali che il terrestre può ancora offrire loro.

Per essere più convincente, Cesa ci regala anche uno spaccato del suo vissuto: "Quando ero eurodeputato stavo da solo tutta la settimana, e la solitudine è una cosa molto seria". Per questo reiteratamente invita tutti noi a riflettere, e in particolare a facilitare il ricongiungimento familiare sostenendolo economicamente. Una proposta che in sostanza dovrebbe prevedere più soldi a deputati e senatori per permettere il trasferimento delle loro famiglie a Roma.

Per fortuna c'è stato chi, all'interno della stessa categoria, ha avuto il pudore di indignarsi e rispondere immediatamente al segretario di uno dei pezzi più consistenti della vecchia Dc; tra i primi il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che di certo non ha lasciato spazio a una interpretazione variabile delle sue parole: "L'ipotesi di un'integrazione dei già sostanziosi emolumenti percepiti dai parlamentari a titolo di "ricongiungimento famigliare" è un qualcosa di decisamente immorale". Deo gratias.

E pensare che coloro i quali hanno lanciato tale proposta sono gli stessi che hanno costruito il proprio consenso elettorale sui valori etici e morali della società, i promotori del "Family day", i fustigatori dei costumi e delle "cattive abitudini" delle nuove generazioni. Quelli che uno spinello o una striscia di coca "è tutta droga", e che tra spacciatori e consumatori non vedono poi tutta questa differenza.

Noi invece rivolgiamo loro un'altra proposta.

Si potrebbe per legge obbligare ogni eletto dal popolo a destinare una percentuale del suo stipendio (la cui mensilità in alcuni casi supera l'annualità di altre retribuzioni nazionali) per la prenotazione di biglietti di treni e/o aerei riservati a familiari e parenti vari, così da garantire un ricongiungimento frequente e duraturo. Magari, qualche volta, per dormire tutti insieme all'Hotel Flora, gustando il panorama da uno dei tetti del mondo. Come si suol dire, una botta di vita.

Altrimenti, nei tempi in cui la professione lo richiede, i nostri parlamentari potrebbero considerare anche l'ipotesi di vivere una onorevole solitudine. Non sarebbero i primi, non saranno gli ultimi.

fonte: http://www.aprileonline.info/4340/onorevole-solitudine

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

..."una vita abbastanza dura..." che cosa devono leggere i miei occhi!... tzè!

Equo ha detto...

Francamente di chi s'infilano nel letto i nostri "onorevoli" (le virgolette sono d'obbligo) non me ne potrebbe fregare di meno. Ciò che mi urta è l'ipocrisia dei "difensori della famiglia puttanieri", del solito sistema di "vizi privati e pubbliche virtù". A mio giudizio il deputato Mele non deve dimettersi: deve coerentemente impegnarsi per una battaglia parlamentare a favore della piena legalizzazione della prostituzione con lo slogan : "Squillo è bello!" :-)

Val ha detto...

Giusto Equo!
L'ipocrisia la cosa che rende l'uomo ancor più schifoso di quello che è.
Certo che non deve dimettersi ma unirsi alle rivendicazioni di pedofili,specialmente ecclesiastici,ladroni e compari e affini per rilanciare un nuovo family day ...dell'ipocrisia però.
Val