"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 30 luglio 2007

E' morto Ingmar Bergman



Vinse tre oscar. Nel 1997 il suo ultimo film

E' morto Ingmar Bergman

Il regista svedese è morto nella sua casa sull'isola svedese di Faar. Aveva 89 anni. La notizia data da sua sorella Eva



Ingmar Bergman (Afp)
Ingmar Bergman (Afp)
STOCCOLMA -
E' morto il regista Ingmar Bergman. Lo ha annunciato l'agenzia di stampa svedese TT, citando la sorella del cineasta Eva.
Bergman era nato a Uppsala il 14 luglio del 1918.
Figlio di un pastore protestante, viene considerato uno dei più grandi autori della storia del cinema, alla stregua di Fellini, Rossellini e Kubrick. E' stato uno dei grandi maestri del cinema contemporaneo oltre che un regista teatrale di primo livello. In carriera ha girato oltre 40 film. Tra i suoi capolavori: «Il settimo sigillo», «Il posto delle fragole», «Scene da un matrimonio», «Sussurri e grida», «Fanny e Alexander». Ha vinto tre premi Oscar il primo nel 1960 con «La fontana della vergine».
CINQUE MOGLI E NOVE FIGLI - Ingmar Bergman si è sposato cinque volte e ha avuto nove figli. Tra le sue mogli, una delle muse delle sue pellicole, Liv Ullmann. Il suo primo film è stato «Crisi», nel 1946, tratto da una pièce di Leck Fisher. Nel 1982, dopo quarant’anni di attività, sia in teatro che nel cinema, Bergman decise di abbandonare improvvisamente la macchina da presa per dedicarsi al teatro e alla televisione. Alla morte della quinta moglie Ingrid si era ritirato per gran parte dell’anno sull’isola di Faar, nel Mar Baltico.

30 luglio 2007

fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cinema/2007/07_Luglio/30/ingmar_bergman.shtml

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Ingmar Bergman

L'uomo dallo sguardo magico

Ingmar Bergman
Il grande regista svedese nasce nel 1918 a Uppsala, figlio del cappellano della corte reale. Facile dunque comprendere come il piccolo Ingmar fosse educato secondo i concetti luterani di "peccato, confessione, punizione, perdono e grazia", temi che in qualche modo saranno ricorrenti anche nei suoi film.

Oltretutto, come se non bastasse, non era infrequente che, a scopo punitivo, il bambino fosse rinchiuso nell'armadio luogo in cui, rannicchiato, maturava il suo odio per il padre e la sua rabbia contro il Dio-padrone falsamente introiettato in quel clima culturale.

A diciannove anni si iscrive all'Università di Stoccolma e si stabilisce nella capitale. Non troppo benestante di famiglia, ma anche a causa di una naturale inclinazione e a un forte disagio esistenziale che non gli permette di integrarsi troppo con i coetanei, conduce una vita da artista scapestrato, quella che un tempo di sarebbe definiva "bohemièm". Tuttavia, non manca di approfondire gli studi specifici che gli stanno a cuore, in primo luogo quelli teatrali o quelli legati all'arte delle sette note. Ben presto, però, la passione per le arti si trasforma in qualcosa di radicale, che non può più essere associato ad altre attività. La conseguenza di questa "febbre" è che abbandona i "regolari" studi universitari per dedicarsi appunto alla sola attività teatrale, soprattutto mettendo in scena spettacoli studenteschi. A partire da quella gavetta, Bergman si fa presto una solida reputazione, grazie al suo talento non comune. Il suo nome comincia a circolare negli ambienti giusti, fino a che non riesce ad accedere a palcoscenici ben più prestigiosi di quelli scolastici. E' il momento in cui comincia a collaborare con i più importanti teatri della città.

Nel 1942 scrive una commedia satirica e oscena, imperniata sulla scabrosa relazione fra un sacerdote e una spogliarellista. La pièce, com'era prevedibile, suscita grande scandalo, con l'unico risvolto positivo di far ulteriormente conoscere il suo nome, fino a farlo arrivare anche alle orecchie dei benpensanti.
Per le rappresentazioni di cui è regista, l'autore-feticcio del momento è Strindberg, anche se la visuale bergmaniana si allarga spesso anche ad altri scrittori.

Il 1944 è l'anno di un'altra sua rappresentazione, scritta autonomamente e messa in scena: si tratta di "Hets", un'allegoria contro il nazismo che sta spadroneggiando nel Continente e nella vicina Norvegia. La messinscena di un altro suo dramma, "La morte di Punch" (1942), attira invece su di lui l'attenzione della Svensk Filmindustri, con cui inizia a collaborare nel 1943 come sceneggiatore. L'anno seguente il regista svedese Alf Sjöberg porta sullo schermo la prima sceneggiatura di Bergman, "Spasimo". Due anni dopo esordisce nella regia cinematografica, dimostrando attenzione per i problemi esistenziali dei giovani e una imprevedibile vocazione neorealistica. Dopo altre due sceneggiature (questa volta per il regista Molander), Bergman termina il suo apprendistato in campo cinematografico. Si può dire che ormai per lui la macchina da presa non abbia più segreti: comincia ad assimilare la lezione dei più grandi maestri contemporanei e a prendere in considerazione tematiche care al neorealismo (o di quello che viene definito realismo poetico), senza trascurare la realtà simbolica presa in sè o il ruolo della donna nella società, sempre alla luce di quello che è il suo maestro inconscio, il suo faro, la sua guida artistica e spirituale, Strindberg.

Le sue pellicole sono caratterizzate dalla strenua cura nella narrazione, la stessa che avrebbe fatto apprezzare a livello internazionale film come "Il settimo sigillo" (1956) e "Il posto delle fragole" (1957), film che mettono anche in evidenzia il suo approccio estremamente lirico nel trattare le storie e i personaggi. Gli anni Settanta portarono a Bergman, già noto al pubblico europeo, la fama mondiale grazie a regie cinematografiche divenute emblema di un certo cinema d'autore. Sono titoli ormai entrati a pieno diritto nella storia del cinema come "Sussurri e grida", "Il flauto magico", "Sinfonia d'autunno" o "Scene da un matrimonio". Nel corso degli anni Ottanta, invece, Bergman si è perlopiù ritirato dall'attività cinematografica e televisiva, continuando però a realizzare messinscene teatrali. "Fanny e Alexander", una sua rara pellicola girata nell'82, è stata per il regista una sorta di riepilogo di tutto il suo lavoro.

In tempi più recenti si è concentrato soprattutto sulla scrittura, pubblicando lavori autobiografici ("La lanterna magica" nel 1987 e "Immagini" nel 1990) e sceneggiando "Con le migliori intenzioni", il film diretto da Bille August del 1992. Ingmar Bergman ha vinto, tra l'altro, l'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 1958 con "Il posto delle fragole" e l'Oscar per il migliore film straniero nel 1961 con "Come in uno specchio".


Nella suo biografia, intitolata appunto "Lanterna magica", il regista scrive: "La verità è che io vivo sempre nella mia infanzia, giro negli appartamenti in penombra, passeggio per le silenziose via di Uppsala, mi fermo davanti alla Sommarhuset ad ascoltare l'enorme betulla a due tronchi. Mi sposto con la velocità di secondi. In verità, abito sempre nel mio sogno e di tanto in tanto faccio una visita alla realtà".




Filmografia

La terra del desiderio (1948) Hamnstad
Prigione (1949) Fängelse
Sete (1949) Törst
Un estate d'amore (1951) Sommarlek
Donne in attesa (1952) Kvinnors väntan
Una lezione d'amore (1953) En lektion i kärlek
Monica e il desiderio (1953) Sommaren med Monika
Una vampata d'amore (1953) Gycklarnas afton
Sogni di Donna (1955) Kvinnodröm
Sorrisi di una notte d'estate (1955) Sommarnattens leende
Il settimo sigillo (1956) Det sjunde inseglet
Il posto delle fragole (1957) Smult ronstället
Alle soglie della vita (1958) Nära livet
Il volto (1958) Ansiktet
L'occhio del diavolo (1959) Djävulens öga
Come in uno specchio (1960) Säsom i en spegel
La fontana della vergine (1960) Jungfrukäl lan
Luci d'inverno (1963) Nattvardsgästerna
Il silenzio (1963) Tystnaden
A proposito di tutte queste... signore (1964) För att inte tala om alla dessa kvinnor
Persona (1966) Persona
L'ora del lupo (1968) Vargtimmen
La vergogna (1968) Skammen
Passione (1969) En passion
Il rito (1969) Riten
L'adultera (1971) Beronginen
Scene da un matrimonio (1973) Scene ur ett äktenskap
Sussurri e grida (1973) Viskiningar och rop
Il flauto magico (1974) Troll flöjten
L'immagine allo specchio (1976) Ansikte mot ansikte
L'uovo del serpente (1977) Das Schlangenei
Sinfonia d'autunno (1978) Höstsonaten
Un mondo di marionette (1980) Aus der Leben der Marionetten
Fanny e Alexander (1982) Fanny och Alexander
Dopo la prova (1984) Efter repetitionen
Il Segno (1986) De två saliga
Vanità e Affanni (1997) Larmar och gör sig till
ultimo aggiornamento: 09/07/2002


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Tesi di laurea correlate

fonte: http://biografie.leonardo.it/biografia.htm?BioID=214&biografia=Ingmar+Bergman


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