Il termine burnout, traducibile con “bruciato, esaurito, scoppiato”, esprime il cedimento psico-fisico e l’esaurimento delle risorse del lavoratore nel tentativo di adattarsi alle difficoltà del confronto quotidiano con la propria attività lavorativa. Questa sindrome interessa le “professioni d’aiuto” e si manifesta, con sintomi fisici e psichici, attraverso tre caratteristiche principali:
l’esaurimento emotivo, che consiste nella sensazione di essere in continua tensione, emotivamente inariditi nel rapporto con gli altri;
la depersonalizzazione, che consiste nella presa di distanza, e determina atteggiamenti e comportamenti negativi e sgarbati nei confronti delle persone che richiedono o che ricevono la prestazione professionale, il servizio o la cura;
la ridotta realizzazione personale, che si manifesta con la sensazione che, nel lavoro a contatto con gli altri, la propria competenza ed il proprio desiderio di successo stiano venendo meno.
La sindrome del Burnout si sviluppa attraverso diverse fasi:
- fase dello stress lavorativo, nella quale vi è un accresciuto impegno verso gli obiettivi lavorativi;
- fase dell’esaurimento, nella quale si assiste ad una riduzione dell’impegno lavorativo ed a varie reazioni emotive negative, psicosomatiche e disperazione;
- fase della conclusione difensiva, caratterizzata dal distacco emotivo e dal cinismo nei confronti del lavoro.
Le cause del burnout vanno ricercate nell’interazione fra le caratteristiche del singolo soggetto e la specificità dell’ambiente; questa interazione determina una risposta più o meno positiva in termini di adattamento, in un continuum (spettro adattativo) che va da una condizione
- di perfetto adattamento (eustress)
- ad una condizione di disadattamento (distress)
- sindrome del burnout.
Pertanto si può dire che lo stress ed il Burnout sono scatenati dall’interazione tra:
- la personalità del soggetto, le sue motivazioni ed i suoi interessi
- la struttura dell’organizzazione e della scala gerarchica
- il tipo di attività che viene svolta (stress addizionale).
a) Personalità del soggetto
Il burnout può colpire chiunque. Sono più esposte le persone molto meticolose, quelle che hanno sempre bisogno di approvazione i soggetti empatici, umanitari, disponibili, impegnati, idealisti, ma anche soggetti ansiosi, introversi, ossessivi, altamente entusiasti, suscettibili e molti altri.
b) Struttura Organizzativa
Diversi fattori ambientali possono favorire l’insorgenza del burnout; si tratta di quei fattori organizzativi che sono difficilmente modificabili dal singolo individuo e possono essere modificati solo attraverso specifici interventi e strategie organizzative; quelli comunemente riconosciuto sono:
1. sovraccarico di lavoro;
2. mancanza di controllo;
3. ricompense insufficienti;
4. mancanza di equità;
5. crollo del senso di appartenenza ad una comunità;
6. conflitto di valori.
IL BURNOUT E’ UN PESSIMO AFFARE:
- Per il lavoratore, a causa dei vari sintomi psichici e somatici determinati dalla sindrome.
- Per i suoi familiari, a causa del riproporsi dei sintomi del Burnout in famiglia.
- Per gli utenti, a causa della scarsa qualità delle prestazioni godute.
- Per gli Amministratori che vedono decadere l’efficacia e l’efficienza dei servizi erogati.
- Per i servizi erogatori, nei quali dominano sensi di colpa, sentimenti d’impotenza e si attivano difese antieconomiche e disfunzionali
http://www.elpendu.it/itstories/story$num=513&data=stories&struct=story
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