"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 30 luglio 2007

Koko e il Progetto Grandi Scimmie





Progetto Grandi Scimmie
L'estensione dei diritti umani a tutti gli esseri in grado di riconoscere se stessi è in corso
09-05-2001 - Fonte: Novivisezione.org


(grazie ad Equo per la segnalazione dell'argomento)


"Negli occhi di Andrea vedo me stesso deforme e distante ma non so, non capisco, cosa Andrea veda. Io sono uno scienziato, sono intelligente e di bell'aspetto mentre è Andrea a essere deforme nel fisico e distante nel pensiero. Andrea è un handicappato fisico e psichico in forma grave. Non riesco a comunicare con lui né a gesti né a parole e non capisco mai cosa pensi o cosa senta. Quando però mi abbraccia so che le distanze che esistono fra di noi si annullano e che la sua Energia Psichica Fondamentale, che una persona meno specializzata chiamerebbe calore umano, è vera, reale e uguale alla mia. E' con dispiacere che mi sciolgo dal suo abbraccio ma sta venendo tardi perché tutto è pronto per l'esperimento. Perché Andrea, e altri come lui, con una genetica poco diversa dalla nostra, con una aspettativa di vita molto breve, con nessuna capacità di comunicare e totalmente non autosufficienti sono scientificamente le migliori cavie di laboratorio possibili."


Per quanto aberrante e ripugnante, l'utilizzo di portatori di handicap per scopi sperimentali è un'idea che, più volte anche in Europa, ha avuto troppo spesso seguaci.

Scientificamente e logicamente è corretto dire che è l'uomo stesso ad essere il miglior modello sperimentale per l'uomo.

Utilizzando uomini a scopo sperimentale si ottengono sicuramente i migliori risultati possibili per la salvaguardia della salute pubblica e si evitano tutti i problemi legati alle differenze biochimiche, metaboliche e genetiche di specie differenti.

Ovviamente tutto questo pone una serie di problemi etici che non verranno approfonditi in questa sede perché riteniamo che l'ipotesi di usare persone handicappate come cavie da esperimento sia un'idea talmente moralmente oscena e criminale da non essere assolutamente da prendere in considerazione.

Il fatto che l'etica debba affiancarsi e, in alcuni casi, porre dei limiti alla scienza è un concetto ampiamente condiviso in Europa.

Ogni volta che la scienza offre nuovi contributi, nuove tecnologie o nuove scoperte è l'etica che interviene, o dovrebbe intervenire, e spesso crea o modifica le regole della convivenza sociale.





Scienza antropomorfa

"Riconosciamo noi stesse allo specchio, abbiamo differenti personalità, abbiamo relazioni interpersonali molto profonde e sentimentali, siamo in grado di parlare con l'ASL (Linguaggio dei Segni Americano) e con macchine da scrivere a ideogrammi, siamo geneticamente simili per il 98.5% agli esseri umani".

Sono le scimmie antropomorfe a parlare: sono molto più simili e possono relazionare e comunicare con l'uomo molto meglio di alcuni portatori di gravi handicap psico-fisici.

Possono essere sottoposte a esperimenti scientifici.

Se, almeno in teoria, giustamente non è possibile utilizzare né l'uomo sano né l'uomo gravemente handicappato perché è possibile utilizzare ominidi che, scientificamente, si pongono in mezzo a queste due categorie?

La capacità infatti di utilizzare un sistema complesso come il linguaggio dei segni americano è scientificamente spiegabile solo con pre-esistenti capacità di comunicazione che tutte le scimmie antropomorfe possiedono.

E' ormai dimostrato che queste capacità di comunicazione sono state messe in evidenza soltanto recentemente solo perché, essendo così complesse ed evolute, non erano state riconosciute dai ricercatori.

Soltanto individui intelligenti, emotivamente complessi e individualizzati sono in grado di creare sistemi di comunicazione così specifici da presentare addirittura dei dialetti regionali di movimenti manuali.

Citiamo solo due brani dal libro "Gli animali, l'uomo e Dio" di Michel Damien (ed. Piemme) e dal libro "Il Progetto Grandi Scimmie" di Paola Cavalieri e Peter Singer (ed. Theoria).

Nel primo vengono descritte le capacità di comunicazione delle scimmie antropomorfe utilizzando una speciale macchina da scrivere:

"L'animale si serve della tastiera di una speciale macchina da scrivere con una cinquantina di disegni mescolati periodicamente per evitare gli automatismi e collegata a un elaboratore che analizza le frasi e il concatenamento nelle attività intellettuali della scimmia, la quale vede su uno schermo i simboli che ha scelto. Una scimmia a cui avevano tolto il piccolo andò subito a scrivere sulla sua tastiera: CATTIVO, PIANGERE, DOLORE, SPORCA SCIMMIA."

Nel secondo vengono descritti due dialoghi effettuati tramite il linguaggio dei segni fra un uomo (D) e il gorilla Koko (R):

Dialogo 1:

D: Che cos'è un insulto?
R: PENSARE DIAVOLO SPORCO
D: Cos'è un forno?
R: CUCINARE CON
D: Cos'è una ferita [solamente a voce]
R: LA MORSO [indicando un taglio sulla sua mano]
D: Che cosa è strano?
R: PROBLEMA SORPRESA
D: Quand’è che la gente impreca?
R: LAVORO ODIOSO
D: Cosa ti viene in mente di duro?
R: ROCCIA LAVORO
D: Chi è un gorilla intelligente?
R: IO

Dialogo 2

D: C'è qualcos'altro di diverso fra noi?
Koko porta la mano allo stomaco con un gesto che ricorda "coperta"
D: Vuoi dire qualcosa che riguarda il tuo stomaco?
R: STOMACO BENE QUELLO
D: Ma che cosa stavi dicendo riguardo alla coperta e alla differenza?
Koko muove le mani su e giù per il tronco, poi si tira i peli sull'addome.
Maureen (l'istruttore) interpreta questi nuovi gesti come se volessero dire "pelo".
D: Puoi nominare ora qualcosa di eguale?
R: OCCHI
D: Si, giusto, abbiamo tutte e due gli occhi.
R: AMORE


Questi sono solo due delle centinaia di esempi delle decine di libri che possono scientificamente dimostrare le evolutissime capacità delle scimmie antropomorfe.

Great Apes Project
Il Progetto Grandi Scimmie (Great Apes Project) è un movimento internazionale che si batte per il riconoscimento dei "Diritti Umani" delle scimmie antropomorfe.
I principali rappresentanti del progetto sono la ricercatrice sugli scimpanzè Jane Goodal, il biologo evoluzionista Richard Dawkins e il filosofo Peter Singer.

Ritengono che il battersi contro l'ingiustizia nel trattamento delle grandi scimmie sia paragonabile alle lotte per i diritti delle donne, degli omosessuali e delle persone mentalmente e fisicamente disabili.

I promotori del progetto ritengono che i diritti umani debbano estendersi anche a quegli animali che possono riconoscere se stessi.

Questi animali sono, per l'attuale conoscenza scientifica, le scimmie antropomorfe e i delfini.

Ci sono 5 specie di grandi scimmie, scimpanzè, scimmie bonobo, gorilla, orangutan e uomini e tutte appartengono alla stessa famiglia genetica.

Questa nostra proposta vorrebbe inserirsi e contribuire al Great Apes Project nel raggiungimento dei suoi obiettivi e rimandiamo al seguente sito internet la possibilità di approfondire l'argomento:

http://www.greatapeproject.org (per contatti e-mail: gap@greatapeproject.org)

E' anche possibile, presso il suddetto sito, firmare la "Dichiarazione sulle Grandi Scimmie" (Declaration on Great Apes, DOGA) che richiede per le scimmie antropomorfe il diritto alla vita, la protezione della libertà individuale e la proibizione dalla tortura.

Dal 1993, anno di lancio del progetto, decine di migliaia di persone hanno firmato questa dichiarazione.

I precedenti
Prese di posizione ufficiali a favore delle grandi scimmie sono ancora poche ma già significative:
non vengono utilizzati scimpanzè per ricerche biomediche in Canada

nel 1997 il governo Britannico annunciò il divieto di utilizzare le grandi scimmie come oggetto di laboratorio per ragioni puramente etiche enfatizzando il fatto che, indipendentemente da quanto possano essere utili come modelli biologici per malattie umane, la moralità non permetterebbe di usarli come mezzi per i nostri fini.
A questa dichiarazione non è ancora seguita una normativa specifica.

Il 7 ottobre 1999, il Parlamento della Nuova Zelanda ha approvato il seguente emendamento alla loro legge di protezione degli animali:
riconoscendo che gli ominidi sono esseri altamente sociali, emozionalmente complessi e intelligenti con la capacità di riconoscere se stessi; per affermare, proteggere e promuovere i diritti e le libertà fondamentali degli ominidi.
Alle grandi scimmie viene riconosciuto:
"Il diritto di non essere privati della vita ... (omissis).
Il diritto di non essere soggetti a torture o trattamenti cruenti ... (omissis).
Il diritto di non essere soggetti a sperimentazione medica o scientifica.
Ogni ominide ha il diritto di non essere soggetto a sperimentazione medica o scientifica che non sia per l'interesse dell'ominide stesso".

Quest'ultimo precedente neozelandese ha avuto un'ampia diffusione e pubblicità nel mondo come è possibile verificare su Internet con molti motori di ricerca (cercando Animal Welfare Act 1999).
Conclusioni
Viste le recenti scoperte scientifiche e visti i suddetti precedenti è attualmente possibile identificare nell'Europa, forte delle sue tradizioni storiche e culturali, formata da e aperta a diverse culture, da sempre innovatrice nella scienza e nell'etica, il miglior motore trainante del Great Apes Project.
Inoltre, alla luce della contraddizione attualmente presente in Nuova Zelanda dove non è possibile utilizzare le scimmie antropomorfe per la ricerca medica ma è possibile utilizzarle per attività ludiche come feste, zoo e circhi, una Direttiva Europea simile ma più aggiornata e completa di quella neozelandese risulterebbe un enorme passo in avanti nel riconoscimento e nell'applicazione dei "Diritti Umani" e dei valori portanti della nostra società.

Riteniamo che un Europarlamentare che si assumesse la responsabilità di portare avanti una direttiva di questo tipo potrebbe, in molti modi, essere paragonato a un Abramo Lincoln per l'abolizione della schiavitù, a un Martin Luther King per i diritti razziali, a una Emmeline Pankhurst o Mary Wollstonecraft per i diritti delle donne, a un don Luigi Orione per gli orfani o a un don Giuseppe Benedetto Cottolengo per i portatori di handicap.

Dal diario di Terry Hill che ha lavorato (registrando tutto con una videocamera) sotto copertura, per 9 mesi, in una ditta con uno stabulario di scimmie: "Oggi 10 piccoli sono stati portati via dalle madri.
La scena è stata tra le più agghiaccianti di cui sono stato testimone qui. I piccoli, che urlavano, erano strappati dal seno delle madri mentre il padre, chiuso in una gabbia contigua, grattava freneticamente la porta, nel disperato tentativo di proteggere la propria famiglia.
Le madri, disperate, continuavano a piangere e a gridare, dopo che i loro piccoli erano stati portati via, cercando il minimo segno di un loro ritorno. Più tardi quella sera, prima di tornare a casa, passavo davanti al gabbiotto in cui erano stati portati i piccoli. Stavano ancora gridando".

Non vi descriviamo le sperimentazioni perché sono veramente troppo violente, sappiate però che "... a volte le scimmie, tenute allineate in questi congegni, cercavano disperatamente di sporgersi per prendere la mano del loro vicino".

fonte: http://www.promiseland.it/view.php?id=210

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molto interessante anche quest'altro articolo di Marina Bidetti, da Galileo-Archivio

Il difficile dialogo fra primati

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KOKO ALBUM






1 commento:

Equo ha detto...

A nome delle scimmie (pelose o glabre) grazie :-)