"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 16 luglio 2007

Giappone, è allarme dopo il sisma: perdite radioattive da una centrale



Due scosse: 7 morti e oltre 800 feriti. Nessun rischio tsunami
La regione più colpita è Niigata, nel nord-ovest del paese

Secondo i tecnici la fuga non dovrebbe causare impatti negativi sull'ambiente

TOKYO - La terra trema in Giappone. Due terremoti, entrambi con un intensità di 6,8 gradi della scala Richter, hanno colpito il Sol levante nel giro di poche ore. Il primo è stato registrato questa mattina nella regione di Niigata, situata nel nord-ovest dell'arcipelago nipponico. Il secondo è stato avvertito questo pomeriggio nel Mar del Giappone, al largo di Kyoto.

La situazione più grave è nella regione di Niigata. Alla prima scossa ne sono seguite altre di assestamento, la più forte delle quali ha raggiunto una magnitudo di 5,6. Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, è di sette morti e oltre 800 feriti. Il sisma ha scatenato un allarme tsunami, subito rientrato, e ha innescato un incendio nella centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo. Il pericolo radioattivo, dapprima smentito, sembra tornato di attualità.

L'incendio è avvenuto in un trasformatore di elettricità, e le fiamme sono state prontamente spente. In un primo momento la compagnia elettrica Tepco aveva escluso qualsiasi pericolo, perché "il fuoco si è sviluppato in un trasformatore che non è vicino ai cinque reattori, i quali a loro volta si sono automaticamente fermati durante il terremoto". Un portavoce della stessa Tepco più tardi ha parlato di "un reattore che ha perso dell'acqua contenente materiali radioattivi". Tuttavia la fuga sarebbe al di sotto dei livelli che possono avere un impatto negativo sull'ambiente.

Il terremoto, uno dei più forti degli ultimi anni, ha fatto oscillare a lungo i grattacieli di Tokyo. L'epicentro è stato localizzato a 17 chilometri di profondità, nel Mar del Giappone, al largo delle coste della provincia di Niigata. Zona che il 23 ottobre del 2004 fu teatro di un sisma di intensità ancora maggiore, 7,3 gradi Richter, che provocò 65 morti e 3.000 feriti.

La scossa, avvenuta alle ore 10:13 locali (le 03:13 in Italia), ha causato delle onde alte circa 50 centimetri. L'agenzia meteorologica giapponese aveva lanciato l'allerta 'tsunami' per la zona dell'isola di Sado, nel mar del Giappone, ma l'allarme è subito rientrato.

La città più colpita dal terremoto è stata quella di Kashiwazaki, 250 chilometri a Nord-Ovest di Tokyo. Le sette vittime sono tutte anziane. Due donne ultraottantenni sono rimaste travolte dal crollo della loro casa in legno. Più di 800 persone sono state portate in ospedale per essere soccorse.

I danni del sisma sono ingenti. 25.000 case sono rimaste prive di elettricità. Circa 300 edifici, per lo più in legno, sono stati completamente distrutti, e quasi ottomila persone hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. I treni a grande velocità Shinkansen sono stati fermati su diverse linee e l'aeroporto di Niigata è stato chiuso per controllare eventuali danni subiti alle piste. Molte strade locali sono state chiuse al traffico.

Il governo giapponese ha attivato una cellula di crisi. Il premier Shinzo Abe, che si trovava a Nagasaki per la campagna elettorale, in vista delle elezioni per il Senato del 29 luglio, è subito rientrato a Tokyo. Ha poi visitato un centro di evacuazione di Kashiwazaki, promettendo un impegno immediato del governo "per ripristinare servizi essenziali quali il gas e l'elettricità".

(16 luglio 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/esteri/giappone-terremoto/giappone-terremoto/giappone-terremoto.html

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