"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 18 luglio 2007

Borsellino, i pm interrogheranno 5 boss pentiti

Palermo | 18 luglio 2007

Sarà interrogato anche Provenzano

Bernardo Provenzano
Bernardo Provenzano

Dopo le indiscrezioni sulla riapertura delle indagini sulla strage di via d'Amelio da parte della procura di Caltanissetta, che segue ora la pista del coinvolgimento dei servizi segreti deviati, il procuratore aggiunto Renato Di Natale interrogherà una decina di mafiosi, tra cui vi sarebbero 5 boss pentiti pronti a colloborare. Lo scrive il Giornale di Sicilia , che fa anche il nome di Bernardo Provenzano. Ma il magistrato precisa: "Non ci facciamo illusioni".


La Rai per ricordare
Il 23 luglio alle 21 Raitre trasmetterà il documentario In un altro Paese (92') sulla storia del maxi-processo di Palermo e dei due magistrati che lo hanno reso possibile, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Il documentario, diretto da Marco Turco, prodotto da Doclab e da Rai Radiotelevisione Italiana Raitre, ha ottenuto grande successo di critica e pubblico in numerosi festival italiani e internazionali (quali Festival di Locarno, FIPA a Biarritz 2006, INPUT a Taipei 2006), e ha ricevuto anche premi prestigiosi (46 Festival dei Popoli 2005, Festival del Cinema di Taormina 2006, Globo d'Oro 2006, Efebo d'oro 2006). Il film è stato anche nominato per il premio ABC News Videosource dell'International Documentary Academy 2005.

Il documentario esamina il rapporto fra la mafia siciliana e lo Stato italiano negli anni della prima Repubblica ed è soprattutto la storia di una clamorosa vittoria nella lotta contro la mafia, quella del più grande processo alla mafia mai celebrato. Ma è anche la storia di una lenta, inesorabile morte. In un altro Paese, racconta Alexander Stille, "gli artefici di una tale vittoria sarebbero stati considerati un patrimonio nazionale. Dopo aver vinto la prima battaglia a Palermo, ci si sarebbe aspettato che Falcone e i suoi colleghi fossero messi nelle condizioni di vincere la guerra. Invece in Italia avvenne proprio il contrario".

Vedi anche Borsellino, nuova pista per la strage di via D'Amelio. Indagine sui servizi deviati

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