"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 18 luglio 2007

Venduta a 12 anni dalla madre per pagare la pay tv


Palermo, il terribile racconto di una baby prostituta


PALERMO
(18 luglio)
Ha visto il suo primo cliente a dodici anni. Lo portò la madre - 38enne analfabeta con cinque figli a carico - che per pagare il canone di Sky era disposta a venderla al miglior offerente. Oggi, due anni dopo, grazie a una terribile testimonianza resa davanti agli investigatori, la ragazzina ha fatto scattare il quinto arresto nell'ambito di una inchiesta della procura di Palermo che aveva già portato in carcere quattro persone, tra cui la madre.

«Era mattina e c'era freddo - così ha raccontato la sua prima volta la ragazzina agli investigatori -. Lui disse a mia madre: "Falla venire con me, che dopo ci accatto i robbi" (le compro le cose, ndr). Ma mi portò a Capo Gallo al mare e mia madre si arrabbiò perché al ritorno non avevo portato i robbi. Quella volta ho pianto e lui mi disse: "Niente, poi ti passa"». Dai racconti fatti fra le lacrime dalla baby prostituta ai carabinieri viene fuori una squallida storia di ricatti, di riprese dei rapporti della bambina con i clienti, di droga. Ma anche di una famiglia allo sbando nel quartiere Zen di Palermo: un padre semianalfabeta («sa solo firmare», racconta la figlia), che picchia la moglie e i figli.

In carcere erano già finiti, lo scorso aprile, oltre alla madre, anche Francesco Muscatello, 57 anni; Maurizio Modica, 41, e Giuseppe Librera, 65. Oggi invece è scattato l'arresto per il venditore ambulante Francesco Ingrassia, 60 anni. È stata la stessa ragazzina, ascoltata alla presenza di psicologi ed esperti, a tirarlo in ballo, raccontando nei minimi particolari gli orrori a cui era costretta in cambio di pochi euro. Secondo l'accusa, Francesco Muscatello - a cui subito dopo l'arresto, per "punizione", qualcuno aveva bruciato l'officina - avrebbe ricattato la ragazza per "convincerla" ad avere con lui altri rapporti sessuali. «Se non sali - avrebbe detto alla baby prostituta - ci cuntu tutti cosi (racconto tutto ndr) a tuo padre».

A incastrare i clienti finiti in cella e la stessa madre della ragazzina, sono state anche le intercettazioni telefoniche compiute la scorsa primavera. In particolare, c'è una registrazione, del 14 aprile 2007, tra la madre della ragazza e Muscatello, uno dei clienti. Quando l'uomo chiede alla donna di vedere la figlia la donna risponde: «È andata a comprare le scarpe per Francesca, appena viene la faccio salire...». E lui: «A soldi, come stai messa?». «A piedi». E l'uomo: «Va beh, quando sale lei poi vediamo quello che ti posso dare...».

In un'altra telefonata intercettata tra la donna e Muscatello, la madre della ragazzina si lamenta del fatto che la figlia è ancora a letto e che non può mandarla dal cliente. A un certo punto, la ragazza si alza dal letto e la madre le dice di andare da Muscatello. «Che devi fare? - le chiede - scendi adesso o dopo mangiato?». E la figlia replica: «Dopo pranzo». La madre le passa lo stesso Muscatello, che la ricatta al telefono: «Vengo dopo mangiare e basta!» E lui: «Ma devi stare un'ora con me... eh! Vedi che ti ricatto, ho le cose per ricattarti». E la ragazzina: «Lo so».

Nel corso dell'interrogatorio, la giovane ha chiesto più volte di far uscire il pm Marcello Viola e il consulente tecnico Vincenzo Barbato, perché si vergognava a parlare davanti a due uomini. Di fronte al pm Alessia Sinatra ha rivelato invece una storia atroce di violenze e pedopornografia. «Mi dava 15 o 25 euro - ha raccontato agli investigatori la ragazza riferendosi a Francesco Ingrassia, l'uomo arrestato all'alba di oggi -. E io quei soldi li davo a mamma».

Una mamma che però la picchiava, soprattutto quando tornava a casa senza soldi dopo aver avuto incontri con i clienti. «Quando dovevo andare da questi - ha raccontato la ragazza - mia madre mi diceva: "Vacci cinque minuti", io ci dicevo no e lei mi diceva di andare, tanto le portavo i piccioli (i soldi, ndr). Mia madre mi ricattava. Se non le davo i soldi diceva tutto a mio padre».

I consulenti della Procura di Palermo, dopo avere ascoltato la ragazza, hanno ritenuto «attendibili» tutti i suoi racconti. «Le dichiarazioni rese dalla minore - scrivono gli psicologi - possiedono le caratteristiche dei racconti credibili e i suoi vissuti appaiono compatibili con i contenuti delle esperienze narrate».

Uno degli arrestati, Francesco Muscatello, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, davanti al gip del Tribunale subito dopo il fermo, aveva ammesso - anche se parzialmente - la propria responsabilità, «dichiarando - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare - di avere compiuto atti di contenuto sessuale con la minore, in particolare rapporti orali, e ammettendo di avere in tali occasioni filmato la ragazza per mezzo del proprio telefono cellulare».

fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=5471&sez=HOME_INITALIA#

8 commenti:

Anonimo ha detto...

... che sconforto... che tristezza... che rabbia. Mondo animale! Mondo superficiale! Assente, vacuo, moribondo, cieco, sordo, muto, senz'amore alcuno... senz'amore.

Equo ha detto...

Per questo dobbiamo cambiarlo: io mi ritengo ingaggiato da quella bambina.

Anonimo ha detto...

Cambiarlo il mondo... certo Equo... peccato che nella realtà dobbiamo sottacerli questi sogni, questi nostri sinceri procalmi.
Ciao.

P.S.: "tanto l'amore non si canta, si canta di per sè"... no? Cioè viviamo con amore e per esso, senza pronunciarlo soltanto a parole... così è già un grande passo non trovi?

Anonimo ha detto...

errata corrige: "proclami" non "procalmi".

elena ha detto...

Poi si dice la miseria, l'ignoranza... certo non aiutano, ma non giustificano neppure.
Come mamma, farei fatica a pensare certe cose anche per... chessò, pagare le medicine ad un altro figlio gravemente malato. Ma per una stupida pay-tv!
Ma perché non s'è prostituita lei, 'sta criminale!
Edgar, non ho capito perché certi proclami ce li dovremmo tenere dentro. Certo non è così facile venire a conoscenza di situazioni così inumane (non perché non ci siano, ma perché normalmente sono gelosamente nascoste, per pudore o paura o vergogna, persino dalle vittime), ma vorresti dirmi che, sapendo che un ragazzino si trova in una situazione del genere, te ne staresti buono e zitto? Noooo! Devo aver interpretato male!

Anonimo ha detto...

Certo Elena, mi hai inteso male. Scrivevo in risposta ad Equo trovandomi in accordo con lui, però poi, riflettevo sulla difficoltà di comunicare al mondo il proprio desiderio di amarlo... ossia di cambiarlo per amor del prossimo.
Comunista, anarchico o chi altri, il mondo si cambia per amore (l'ideale ne è una formula per applicarlo) questo è il fine dell'uomo no?
Ciao Elena.

Equo ha detto...

Davvero grazie, Edgar: "filosoficamente" parlando siamo lontani; in realtà siamo fratelli. Io credo fermamente che non si possa né debba combattere "contro", ma solo "per". Non per odio verso le brutture di questa società, ma per amore di quella che vorremmo.
Se, un giorno, dovessi tornare a sventolare una mia bandiera vorrei che ci fosse scritto sopra: "PER I BAMBINI". ((( )))

Anonimo ha detto...

:)