“Studiate perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza”, così diceva Gramsci e così è scritto sulla tessera del PdCI per il 2007.
Io vi mando due piccoli documenti da studiare per ragionare seriamente di acqua e di diritti. Altro che i misteri di Pollari e le stronzate di tanti che pensano di avere l’idea giusta e innovativa, più nuova di tutti e migliore degli altri. Ci spieghi qualcuno che fine hanno fatto le migliaia di miliardi spesi per rifare l’acquedotto pugliese, come mai le guarnizioni delle condotte devono essere fatte con i miliardi invece che di gomma o di canapa come una volta ….
Dalla Relazione del Presidente Raffaele FITTO in qualità di Commissario per l’emergenza ambientale in Puglia, alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati il 18 ottobre 2001 (dal resoconto stenografico)
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Esistono tre questioni di carattere generale che ritengo debbano essere utilizzate come premessa. La prima è quella delle grandi reti di approvvigionamento idrico, che costituiscono un problema di carattere generale regolato in base all'attuazione degli accordi di programma. Per quanto ci riguarda, esiste un solo accordo di programma sottoscritto con la regione Basilicata; aggiungo che, proprio in merito a tale accordo ed al fine di verificarne l'attuazione, questo pomeriggio si terrà un incontro tra i rappresentanti delle due regioni presso il Ministero delle infrastrutture. Fra gli altri aspetti da evidenziare vi è un tavolo per la definizione di un accordo di programma con la regione Molise, strettamente collegato con le urgenti questioni di approvvigionamento idrico che riguardano in modo specifico la Capitanata, cioè la provincia di Foggia, la parte che, in questo momento, è più interessata dalla carenza idrica. Su mia iniziativa sono stati attivati altri due tavoli - anche alla luce delle difficoltà di quello citato - in accordo con i presidenti delle regioni Campania e Abruzzo, per cercare di giungere alla definizione di un accordo quadro in base a quanto previsto dalla cosiddetta legge Galli. In termini generali questo è il quadro generale dei problemi legati all'approvvigionamento idrico.
Un secondo aspetto decisivo ed importante è rappresentato dalla condizione delle condotte esistenti e dalla perdita di acqua da esse trasportata. È una delle principali difficoltà a cui ci troviamo di fronte: basti pensare che oltre il 40 per cento dell'acqua che attraversa queste condotte - ormai vecchie - viene dispersa per la mancanza di tenuta. L'aspetto più direttamente collegato è quello del riutilizzo delle acque reflue ai fini irrigui, che si ricollega in modo diretto alla specificità di un territorio rispetto ad un altro. È evidente che operiamo in un contesto nel quale il rischio che abbiamo di fronte, come ricordato poc'anzi dal presidente, sta per diventare quasi una certezza. È necessario prestare la massima attenzione al problema se è vero, come è vero, che l'approvvigionamento a fini irrigui nella nostra regione avviene mediante l'utilizzo dei pozzi. In conseguenza di questa situazione, a lungo andare si arriverà sicuramente alla salinizzazione della stessa falda e quindi ad un processo di desertificazione, che rappresenta il vero problema al quale occorre guardare in prospettiva.
In questo contesto abbiamo cercato di mettere insieme i vari aspetti e proprio nei giorni scorsi, dopo una verifica, abbiamo attivato una serie di interventi concreti. Nella nostra regione, infatti, gli impianti di depurazione programmati negli anni scorsi, alcuni nel periodo 1989-1990 e non ancora entrati in funzione, sono stati inseriti in una programmazione rispetto alla quale si è avuta, nel frattempo, la realizzazione di impianti di affinamento delle condotte per l'approvvigionamento idrico da utilizzare a fini irrigui in posizione differente dall'impianto di depurazione stesso. Questo elemento, inserito in un contesto di carenza generale di acqua, ha portato ad una difficoltà oggettiva. Tuttavia, nei giorni scorsi abbiamo attivato un finanziamento per complessivi 510 miliardi, resosi possibile proprio perché il ruolo di commissario per l'emergenza ambientale è coinciso con quello di presidente della regione; per questa ragione è stato possibile indirizzare tali risorse, che nel dettaglio corrispondono a circa 190 miliardi a valere sui fondi del commissario delegato e la restante parte, circa 310 miliardi, sulle risorse del programma operativo regionale, finalizzati agli interventi di adeguamento o costruzione di nuovi impianti di depurazione. In questo contesto sono partiti sia interventi (per oltre 40 miliardi) per l'adeguamento di tutti gli impianti di depurazione inattivi da oltre un decennio, sia 79 interventi per reti fognanti nuove o di risanamento di quelle esistenti. Un'altra misura del programma operativo regionale, collegata all'utilizzo delle risorse FEOGA (relativamente quindi al contesto agricolo), è stata programmata collegandola all'utilizzo delle acque reflue ai fini irrigui e soprattutto alla messa a norma dei vecchi impianti di depurazione per cercare di utilizzare in modo adeguato questo tipo di interventi.
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Dalla Relazione Direzione Investigativa Antimafia al Parlamento, 1^ Semestre 2002, pagina 49.
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In tal senso, anche al fine di limitare, nel territorio pugliese, infiltrazioni nell’economia lecita e nel settore degli appalti pubblici, si dimostra di estrema importanza la qualità dell’intervento dello Stato nell’analisi e nel contrasto preventivo delle diversificate forme di riciclaggio e dei pericoli derivanti dalle presenze di propaggini criminali nel tessuto socioeconomico ed imprenditoriale.
In proposito si sottolinea che la Puglia è interessata da una serie di grandi appalti pubblici, finanziati anche mediante fondi europei, tra i quali, sia per la pregnante valenza sociale che per la consistenza economica degli importi, debbono essere evidenziati quelli connessi con la realizzazione di un sistema idrico complesso, finalizzato, mediante l’interconnessione agli acquedotti delle regioni Basilicata, Molise, Abruzzo e Campania, a risolvere le annose problematiche di approvvigionamento di acqua in Puglia.
Schematizzando le grandi opere idriche per zone d’intervento, si deve considerare che nell’area meridionale della Puglia i costi presumibili delle opere, in totale, si aggireranno sui 475,139 milioni di Euro (circa 920 miliardi di vecchie lire), nell’area centrale l’importo dei lavori sarà di circa 149,760 milioni di Euro (circa 290 miliardi di vecchie lire), in quella settentrionale i lavori saranno per importi pari a 1281,142 milioni di Euro (pari a circa 2500 miliardi di vecchie lire). (un totale di poco meno di 2 miliardi di Euro, ovvero circa 3700 miliardi delle vecchie lire)
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E mi parlano di emergenza quando tutto quello che oggi succede era ben noto da anni come già oggi è noto quello che succederà negli anni prossimi, se solo volessimo vederlo.
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3 commenti:
Diciamo pure che per far arrivare soldi e "pressare" l'"Unità Centrale", si specula con uno stato d'emergenza perenne.
Chissà, forse se tutto funzionasse, non potrebbero esserci gli "intrugli" politico-economici-imprenditoriali... Mah! Povera capitanata! Ho già la gola secca, ora spengo e vado a bere un bel sorso d'acqua... 'notte.
Emergenza?
Guaio perenne,creato dall'insignificante pochezza intelletuale e di capacità rapportata a quante volte si è disposti a leccare il cu.. pur di arrivare ...e naturalmente di continuare a farlo.
Circa centotrentanni fa, il mio bisnonno,borghese e ricchissimo, cantava fiero:
AGLI IMBELLI E AI PRONI AL GIOGO MAI RISPLENDA IL VOSTRO RISO...
Vi pare che è cambiato qualcosa?
Suerte
Val
Ti chiedo per favore di passare sul mio blog a vedere la nuova iniziativa a favore di Gramos, il bimbo con malattia rara che forse già conosci, grazie mille.
Perdona il disturbo.
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