di CLAUDIA FUSANI
ROMA - A due bambine, 10 e 12 anni, i medici del policlinico di Catania hanno detto: dal primo luglio non più 42 fiale ma dodici; non più la cura che finora ha limitato i danni irreversibili della loro malattia - la polisaccaridosi - che consisteva in 20-22 fiale a testa al mese ma solo sei a testa. Un taglio così, a prescindere, dove capita capita. Soprattutto esecutivo, effettivo. Mica come alle auto blu, o alla Comunità montane sul livello del mare: lì, come vediamo, è molto più difficile.
A Pavia, al Policlinico San Matteo, uno dei centri di eccellenza della sanità nazionale, il 22 marzo è arrivata la seguente direttiva-circolare: "Per quanto riguarda la distribuzione/somministrazione dei farmaci soggetti a rendicontazione File F (è il capitolo di spesa sanitaria dove confluiscono i farmaci salvavita, le medicine che curano malattie come Aids e tumori, epilessia e particolari patologie neurologiche ndr) si individua nell'allegato prospetto il budget a cui le SS. LL sono necessariamente obbligate a fare riferimento. L'importo assegnato rappresenta l'impegno massimo che l'azienda può mettere a disposizione. Ogni sforamento o utilizzo improprio di detta somma comporterà nei confronti dei medici prescrittori una sanzione anche a titolo patrimoniale". Tradotto: chi spende più della cifra prevista, paga di persona, magari dal suo stipendio. "Per quello che mi riguarda ho detto che lo facessero pure", replica il professor Giorgio Barbarini, infettivologo del San Matteo, "io non posso certo lesionare cure che tengono in vita le persone, a cominciare dall'Aids, che purtroppo è in aumento, perché bisogna risparmiare. Cioè, risparmiare sì, ma non nel File F".
Catania e Pavia. Nord e sud. Sono solo due dei casi che sono dietro l'interrogazione parlamentare di alcuni parlamentari della Sinistra democratica al ministro della Sanità Livia Turco a cui chiedono, tra le altre cose, che "sia garantito che le persone che necessitano di farmaci salvavita abbiano accesso a suddetti farmaci a titolo gratuito in ogni regione d'Italia ed indipendentemente dalla residenza".
L'interrogazione parlamentare nasce da un articolo di Repubblica. it del 24 maggio scorso in cui si dava conto del fatto che la legge finanziaria 2007 al comma 796 prevede il Piano di contenimento della spesa farmaceutica. Ogni regione, poi, nell'esercizio autonomo del proprio piano finanziario, ha deciso come realizzare i tagli della spesa sanitaria. La più zelante - e la prima - è stata la Lombardia che nel Bollettino ufficiale di marzo ha deciso i tagli della spesa sanitaria. Che passano anche dal File F, uno di quei capitoli di spesa - considerati i pazienti a cui è destinato - che non dovrebbero mai essere coinvolti in revisioni e risparmi. Il Pirellone ha deciso - facendo una sintesi - che se la Asl consuma il 98 per cento, cioè il 2 per cento in meno rispetto al 2006, dei farmaci del File F, avrà tutto il rimborso. Altrimenti i soldi rimborsati diminuiscono in proporzione alla spesa con tagli che vanno dal 30 al 45 per cento.
La prima denuncia è stata del dottor Massimo Bertoglio, presidente dell'Associazione Mucopolisaccaridosi (l'assenza nell'organismo del cosiddetto "enzima spazzino" preposto a fare pulizia dei residui tossici nel nostro corpo. Quando non c'è l'organismo s'intossica e muore piano piano. La cura congela l'intossicazione dell'organismo). "Quando abbiamo fatto la denuncia vedevamo il rischio che questi tagli potessero escludere dalle cure nuovi pazienti costretti quindi ad andare all'estero o in altre regioni" riflette Massimo Bertoglio. "I fatti sono andati oltre i nostri timori: altre regioni hanno "copiato" la scelta della Lombardia - ad esempio la Sicilia - e addirittura vengono tagliate le cure a pazienti già in cura". E' il caso delle due bambine a Catania le quali per fare la cura completa, necessaria per vivere, devono pagarla di tasca propria.
Al San Matteo di Pavia, nonostante la circolare, Barbarini garantisce tutte le terapie ai pazienti del File F. "Abbiamo sforato il tetto di spesa e ho comunicato all'amministrazione che applichino pure la sanzioni patrimoniali...". Il professore invita piuttosto politici e tecnici del ministero e delle singole regioni a ragionare in modo diverso "perché la sanità è un servizio che uno stato decide di dare ai cittadini oppure no. Non può essere aziendalizzata".
Il File f, ad esempio, istituito 7-8 anni fa, ha subìto, secondo Barbarini, "una degenerazione di scopi". Nato come "salvavita", quindi come canale di sovvenzione per i farmaci ad altissimo costo e al tempo stesso fondamentali per la vita delle persone, "è stato infarcito di altri medicinali ad altissimo costo ma non salva-vita". Perché allora, si chiede il professore, non rivedere la lista dei farmaci? E' una delle questioni su cui gli onorevoli Zanotti, Grillini, Trupia e Scotto interrogano il ministro a cui chiedono "una revisione del File F per quanto riguarda i farmaci garantiti, che mantengono in vita le persone, che devono essere differenziati da medicinali antireumatoidi e antiblastici, che sono stati immessi nel File F dopo la sua creazione".
(16 luglio 2007)
fonte: http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/salva-vita/salva-vita/salva-vita.html
6 commenti:
Più passa il tempo e più mi sembra di rincoglionire.
Allora,dobbiamo credere che oltre al coraggio,a questi dementi che ci governano difetta pure l'intelligenza?
Azzolina,qui non siamo più lontani soltanto dal marxismo,qui siamo distantissimi da Palme ,da Brandt, da Zapatero e simili.
Cavolo raga,con questi senza spina dorsale e nessun tipo di coraggio col piffero che ci arriviamo civilmente nel mondo globalizzato...a meno che non abbiano già concordato,a nostra insaputa,abili come sono da secoli, di importare la miseria più nera,quella del sud del mondo, nei nostri paesi ricchi.
Capitalisti (e nostri lecca) di tutto il mondo unitevi!!!
Altro che palle.
Ecco Ele,perchè ti avevo chiesto di Pasolini e del suo "centralismo della civiltà dei consumi" che sembra si stia.....
Suerte.
Val
Val, ma anche la mia citazione di Prezzolini non ci sta male: lui predisse che saremmo diventati una Repubblica della Banane, ma di quelle vere, alla sudamericana. E tutto si può dire di lui ma non che non conoscesse gli italiani ed i loro vizi.. Che sono poi sempre gli stessi, solo che da trent'anni a questa parte vanno degenerando sempre più. Qualcuno, tempo addietro nei commenti (non ricordo chi) scriveva che quasi quasi rimpiangeva il tempo della egemonia democristiana.. Almeno allora sapevi con quali nemici dovevi combattere. Oggi? Aveva ragione Gaber.. Quando diceva che la mamma non si era spostata, votava sempre per la stessa buca.. mentre erano i partiti che si erano spostati. Queste cose le denunciava quarant'anni fa, e descriveva bene gli immobilismi della sinistra (e del PCI in particolare).. sempre in ritardo sui tempi.
Ed oggi, con la porcilaia che è deiventata la nostra democrazia, sembra che siamo in ritardo drammatico su tutto.
"Che fare?"
mauro
Certamenteto che la tua citazione di Prezzolini è molto più che pertinente.
Vedi caro Mauro,di fronte a questo potere dominante ,che mena la danza della globalizzazione in codesto modo,una sola è la strada sulla quale puntare:L'Europa sociale!
Chi è quello stupido che non ha compreso che è il capitalismo ad aver vinto?
E allora ,se non siamo contenti di questo e non ci mettiamo in posizione di scontro con l'economia di piano,dobbiamo impegnarci una volta elaborati i progetti della stessa economia,organizzare la democrazia della vita economica(volendo chiamarla così).
Vedi Mauro,io ho sempre apprezzato la mentalità scandinava e ritengo che ,i socialdemocratici svedesi sono da sempre i portatori del vero socialismo e della democrazia circolare.
Sempre presenti nelle lotte per le libertà di ogni popolo,capaci di un welfare-state di notevole spessore che è servito all'emancipazione molto tempo prima che negli altri stati,e ad accrescere il senso di democrazia in loro e la vera sostanza della dignità,dei diritti e dei doveri che sono interamente applicati nella società svedese.
Questo modello, è servito a Felipe Gonzalez per rilanciare la Spagna democratica e muove in ogni suo proposito Zapatero.
Questo tipo di socialismo è stato equidistante e critico, sia nei confronti dell'Urss che degli Usa.
A differenza di chi si incaponisce nel voler ricostruire il PSI e che,alla fine, si dimostra più radicale dei comunisti stessi,questa forma di socialismo ha sempre cercato il vero dialogo con i fratelli della sinistra (La Ostpolitik ne funge da esempio)e il comunismo lo ha sempre contrastato perchè consapevole dei limiti(per essere più chiari di chi lo guidava) che portava in seno suo.
La differenza tra un male che già nasce così e che ha messo a ferro e fuoco l'Europa e tra un sogno andato a male è da ricercare proprio in questo fattore.
Guarda,di non cadere anche tu nel tranello,dell'ideologia di parte.
Quello che conta per essere nuovi socialisti del futuro,sono soltanto quattro cose:
1) essere radicali nelle proprie idee e non nei comportamenti
2) non farsi condizionare dal potere,ma invece far si che avvenga l'esatto contario per fare in modo che i progetti e i programmi si compiano interamente.
3)avere il coraggio di essere costantemente rivoluzionario e proattivo nell'effettuare i cambiamenti o le modifiche necessari ai tempi,e questo farlo sempre e coerentemente in linea con quello che dici di essere e negli interessi della parte che rappresenti.
4)dimenticare la presunzione di essere infallibili e, sapere quando è il momento di preferirire una sana e forte opposizione democratica a fronte di un impegno fallito che non si riesce a mantenere di fronte a chi rappresenti oppure di fronte a te stesso,soprattutto in mancanza di un qualsiasi tipo di alibi.
Il resto è barzelletta o refrain infinito,lo ha capito Zapatero,sembra che la Royal e Brown lo stiano capendo.
Speriamo lo capiscano in Germania e soprattutto.... noi!
Questo è da fare.
Suerte
Val
In aggiunta e per ricapitolare.
Questa è la quarta occasione che la storia concede alla sinistra italiana per crescere.
La prima ,è quella legata all'esperienza del fonte popolare che ha risentito di fattori esterni al nostro paese e di pesante ingerenza che hanno di fatto diviso la sinistra dal 1955.
La seconda ,è quella legata al rifiuto posto da Berlinguer nell'accettare la proposta di Lombardi e DeMartino di formare un unico partito(peccato perchè l'Eurocomunismo era un'esperienza che meritava un epilogo ben differente.
Evidentemente Berlinguer,senza vena polemica da parte mia, già pensava al compromesso storico.
La terza è quella legata al crollo del muro di Berlino e dall'andirivieni da un camper ad una stanza di albergo, che ha capovolto "la spocchia del capo"dal PCI al PSI.
L'ultima sembra già naufragare in costituente socialista che pone fine alla diaspora e in sinistra europea e intanto la destra decide e rompe gli schemi sociali lasciando campo libero ad ogni tipo di revisionismo,anche quello più bieco.
Quindi il problema è solo uno rompere gli schemi prefissati e il dogmatismo ancora imperante nei nostri cervelli.
Mauro,io ti posso elencare i tre punti che secondo la mia visione socialista ostacolano il progetto di unificazione della sinistra.
La prima è legata al solo pensiero di una casa comune diversa.
La seconda è legata al superamento(VERO!) della dittatura del proletariato che pone un freno alla democrazia circolare e insinua il dubbio dello scambio dei ruoli tra gli stessi proletari ei borghesi.
La terza è l'eliminazione del centralismo democratico,che ci ha portato la politica italiana a questo disatro.
Ora,tenuto conto che sono decisamente contrario alla costituente socialista,che di diverso dal PD ha solo la scelta laica,ci terrei ,e non poco,sapere in cosa devo migliorare un socialista.
Ringrazio tutti per la collaborazione .
Suerte .
Val
Caro val, sei sempre chiarissimo nella tua esposizione, e ti ringrazio.
La citazione di Lombardi mi ha messo un pò di malinconia.. io che venivo delle file di DP ho, accettato, su insistenze di un amico, di tesserarmi un anno al PSI proprio in occasione della votazione della mozione Lombardi.. naturalmente non è passata, sennò, chissà, forse il PSI oggi sarebbe un altra cosa.
Suerte a te.
mauro
L'idea di questi, è far morire pian piano chiunque abbia un reddito insufficiente, per far diminuire il numero di chi può dare fastidio, è proprio indecente.
Figuriamoci chi il reddito non l'ha, oppure è talmente povero da non potersi permettere neanche un pasto al giorno.
Caro Val, chi ci governa credo sappia molto bene ciò che fa, quando toglie dei diritti acquisiti, tra l’altro con lotte e scioperi e di più.
Magari, di contro, non sa più che pesci prendere per poter governare e per dare una parvenza di vita decente, con un po’ di dignità ai cittadini ed alle classi meno abbienti.
Ma anche qui, è evidente che non sia interesse dei poteri forti dare vita alle controriforme che possano cancellare le porcherie dei governi precedenti, che tra l’altro sono confermate dagli stessi che le hanno malamente partorite e purtroppo anche scritte.
I mali attuali, (ormai da una ventina di anni a questa parte, molto più pronunciati, che però esistono da sempre), sono proprio questi, e cioè tornare indietro, ai tempi nei quali i lavoratori non avevano alcun diritto e venivano sottopagati e trattati come schiavi.
Gli ideali e i sani principi democratici, che ci hanno ci insegnato i grandi leader della vera politica che difende da sempre e caldeggia la crescita e l’importanza dello stato sociale, hanno lasciato il passo un’altra volta, al capitalismo osceno che è tornato di gran moda e che sta cremando e svuotando le menti dei cittadini e dei lavoratori, che invece di lottare e difendere i diritti acquisiti col sudore ed il sangue, si lasciano andare al menefreghismo, e addirittura non espletano il proprio voto.
In questo modo, si da chiaramente il benestare a chi comanda, che fa appunto ciò che più gli pare, non opponendo alcuna resistenza, ed è proprio quello che questi vogliono.
Meno persone sono informate e seguono gli eventi, meno voci si alzano per protestare.
Qui se continua così, la globalizzazione non ce la fanno proprio vedere, anzi non ce ne fanno neanche sentire l'odore.
Ci fanno vedere proprio la miseria più nera, come dici tu, caro amico Val.
Suerte a te e a chi ci legge
ciao Elena, Mauro, Equo e agli altri.
RED58
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