"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 16 gennaio 2008

Domiciliari alla moglie di Mastella. 23 arresti eccellenti nell'Udeur

L'indagine sul presidente del Consiglio regionale della Campania dopo alcune intercettazioni
Ordinanze anche per altri esponenti del partito tra cui il sindaco di Benevento e due assessori

Rapporti sospetti tra Sandra Lonardo e il direttore generale dell'ospedale di Caserta
Sospeso il prefetto di Benevento e un giudice del tribunale amministrativo Campania


Sandra Lonardo Mastella

NAPOLI - Terremoto nell'Udeur. Ordinati gli arresti domiciliari per Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia. Provvedimenti restrittivi anche per gli assessori regionali campani dell'Udeur Luigi Nocera all'ambiente, ed Andrea Abbamonte al personale; il sindaco di Benevento Fausto Pepe, ed i consiglieri regionali Fernando Errico, capogruppo dell'Udeur, e Nicola Ferraro. In totale i provvedimenti restrittivi contro esponenti della giunta regionale campana, consiglieri regionali e amministratori dell'Udeur sarebbero 23; 4 da scontare in carcere.

Tutti i nomi degli indagati. Tra le persone sottoposte alla misura degli arresti domiciliari anche il sindaco del Comune di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, Antonio Barbieri, di Forza Italia. In carcere doveva andare Carlo Camilleri, presidente dell'Autorità di bacino del Sele e suocero di uno dei figli del ministro, da ieri però in ospedale per un malore. Gli altri esponenti politici Udeur coinvolti sono: Vincenzo Lucariello; Antonello Scocca; Domenico Pianese; Carlo Bianco; Erminia Florenzano; Francesco Cardone; Vincenzo Liguori; Nino Lombardi; Angelo Padovano; Domenico Pietrocola; Francesco Zaccaro; Letizio Napoletano; Paolo Budetta; Cristiana Fevola e Ugo Ferrara. Sono indagati a vario titolo per falso, corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e tentato abuso d'ufficio.

Sospeso prefetto e giudice del Tar. Nell'ambito dell'indagine è stato sospeso anche il prefetto di Benevento Giuseppe Urbano, da circa due anni nel Sannio dopo essere stato vicario a Caserta, indagato per falso; il giudice del Tar Campania Ugo De Maio, al quale viene contestata la rivelazione di segreto di ufficio, e il vigile urbano Luigi Treviso, in servizio ad Alvignano, indagato per falso.

L'inchiesta in ambito sanitario. I provvedimenti sono stati richiesti dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e firmati dal gip Francesco Chiaromonte. L'ipotesi di reato per la moglie di Mastella è tentata concussione nei confronti del direttore generale dell'ospedale di Caserta. A quanto si è appreso, l'inchiesta riguarderebbe uno scambio di favori. Per il sindaco di Benevento, l'imputazione riguarda un filone di indagine che ha al centro una gara di appalto avvenuta a Matera.

"Saranno i cittadini a giudicare". Sandra Lonardo Mastella è nella casa di Ceppaloni, paese natale suo e del marito. Il provvedimento le è stato notificato intorno alle 14.30 ma le indiscrezioni sull'arresto erano comparse sulle agenzie di stampa già nel primo mattino. Raggiunta al telefono dai cronisti, prima che gli agenti di polizia giudiziaria le consegnassero l'ordine firmato dal giudice, Sandra Lonardo aveva annunciato che non si sarebbe dimessa: "Dimettermi? Assolutamente no. Non ci penso proprio. Saranno i cittadini a giudicare. Sono serena e pronta a fornire qualsiasi chiarimento. Credo che anche questo è l'amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo. Basta guardare alla vicenda del Papa di questi giorni per capire cosa avviene ai cattolici".

L'avvocato: "Nessuna bustarella". Bocche cucite in Procura. Il procutore capo di Santa Maria Capua Vetere Mariano Massei, ha detto: "Nessun provvedimento è stato notificato alla Mastella. Che esista o no, non posso dirlo". Parla invece l'avvocato Titta Madia, difensore della moglie del Guardasigilli: Al centro della vicenda giudiziaria ci sarebbe "una grande sfuriata telefonica che la donna avrebbe fatto al direttore di un ospedale in merito ad una nomina. Quindi solo un contrasto di carattere politico e nulla a che vedere con dazioni di danaro o vantaggi di altro tipo". Tesi ribadita dal portavoce della moglie di Mastella: ''Da una lettura rapida degli atti - ha detto Alberto Borrelli - si parla di banali contrasti che attengono alla normale dialettica politica. Non si parla mai di soldi, né di appalti, né di gare. Si fa solo riferimento a diversità di giudizio su una nomina, peraltro non di sua competenza e, comunque, avvenuta e mai revocata''.

(16 gennaio 2008)

fonte: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/moglie-mastella/moglie-mastella/moglie-mastella.html

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Mastella: 'Mia moglie arrestata, lascio'
Ma Prodi respinge le dimissioni
Il 92% dei nostri lettori: vattene!


Sandra Lonardo, presidente del Consiglio Regionale campano, è indagata per tentata concussione. Coro di solidarietà dai parlamentari. Ma il sondaggio di quotidiano.net non dà scampo. E il sito anti-ministro festeggia a champagne


Napoli, 16 gennaio 2008 - ORE 16,11 PARLA IL PROCURATORE

Mariano Maffei, procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha definito ''disgustosa'' la polemica sollevata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella oggi in Parlamento. Il magistrato ha detto che ''si riserva ogni azione nelle sedi competenti'' per le affermazioni di Mastella a seguito delle quali ipotizza ''calunnie ed offese alla mia reputazione''.

ORE 14,15 'VICINO A MIA MOGLIE

Il ministro Mastella è irremovibile: "Ringrazio Prodi, ma devo stare accanto a mia moglie "

ORE 14,03 PRODI RESPINGE LE DIMISSIONI

E' ufficiale, dopo le voci circolate tutta la mattina il premier ha deciso di respingere le dimissioni del Guardasigilli

ORE 13 BERLUSCONI: GRAVITA' INAUDITA

"Quello che e' successo al Senatore Mastella e' di una gravita' inaudita. Mi dispiace per lui e per sua moglie Sandra e rinnovo a tutti e due l'espressione della piu' convinta ed affettuosa solidarieta' gia' espressa in Parlamento dall'onorevole Bondi a nome mio e di Forza Italia".

Lo afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che aggiunge: "Ma al di la' dell'aspetto umano c'e' un problema politico che e' ancora piu' grave. Il ministro della Giustizia ha detto oggi in Parlamento le stesse cose che dico io ormai da molti anni e che mi hanno fruttato gli attacchi non solo della magistratura, ma anche di tanta parte della maggioranza di governo".

Insomma, chiede l'ex premier, "che faranno e che diranno adesso questi signori davanti alla drammatica denuncia del Ministro della giustizia? La condividono? E come mai in Parlamento tutti hanno dato a lui la solidarieta' che non hanno mai dato a me? Era finta e solo a parole o nasceva dalla condivisione di quel giudizio e di quella denuncia?". E, poi, insiste Berlusconi, "che dicono il Presidente del Consiglio e il Governo della 'emergenza democratica', della 'giustizia ad orologeria', del 'pacchetto di mischia' e della 'trappola scientifica, mediatico-giudiziaria' denunciate in Parlamento dal loro Guardasigilli?".

ORE 13,26 UDEUR: DIMISSIONI IRREVOCABILI

"Se come sembra Prodi respingerà le dimissioni, Mastella le confermerà". Lo dice ai cronisti il senatore dell'Udeur Tommaso Barbato che è stato riunito fino a pochi minuti fa con Clemente Mastella ed altri esponenti del partito alla Camera.

ORE 12,45 MASTELLA LASCIA MONTECITORIO

Si è concluso nell'Aula di Montecitorio il dibattito sulle dimissioni del ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Il Guardasigilli ha lasciato l'Aula con gli occhi lucidi e senza lasciare altre dichiarazioni ai cronisti che lo attendevano.

Quindi si è riunito nella sala del governo con i capigruppo dell'Udeur al Senato e alla Camera, Tommaso Barbato e Mauro Fabris, con tutti i deputati del Campanile e con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti.

ORE 12,40 SANDRA LONARDO INFLUENZATA

"Frastornata, ma tranquilla, perchè in questi casi si è soli con la propria coscienza. E io sono tranquilla". Sandra Lonardo Mastella conferma all'Agi di non aver avuto notificato alcun provvedimento restrittivo che la riguardi, e di essere nella sua casa di Ceppaloni solo perchè «ho ancora un pò di influenza, brividi di freddo. Già questa mattina alle 7 avevo telefonato al vicepresidente del Consiglio regionale Mucciolo per chiedergli di presenziare alla conferenza dei capigruppo. Non vado in Consiglio, nonostante per un attimo, dopo queste notizie di stamani, avessi pensato di farlo. Ma non mi sento bene".

ORE 12,37 NO ALLE DIMISSIONI

Romano Prodi sarebbe orientato a respingere le dimissioni di Clemente Mastella da Guardasigilli.
Secondo quanto si apprende da fonti di governo, infatti, il presidente del Consiglio, anche alla luce degli orientamenti emersi dal dibattito parlamentare e le espressioni di stima e solidarietà giunte da maggioranza e opposizione, avrebbe intenzione di chiedere a Mastella di restare al suo posto.

ORE, 10,30, IL DISCORSO IN AULA

Clemente Mastella si è dimesso. Con un commosso intervento alla Camera, il ministro della Giustizia ha annunciato le dimissioni in seguito al provvedimento deciso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio Regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Il gip che ha disposto il provvedimento, avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione in contrasti che ci sarebbero stati in passato con il direttore generale dell'ospedale di Caserta.

Ho resistito nel fortino", ha detto il guardiasigilli nel suo applaudito intervento a Montecitorio, ma ora che "toccano i miei affetti, la mia famiglia, mia moglie, getto la spugna". "E' la prima volta, confesso, che in vita mia ho paura", ha aggiunto, riferendosi a "colpi bassi e imprevisti", a un "concertato volume di fuoco per distruggere la tua persona, la tua dignità, i tuoi valori".

Mastella ha confessato di considerare "tutto irreale, innaturale, fuori da ogni logica che si componga con la vita politica fatta anche di scontri, di rivalse, di umori, di indicazioni, di raccomandazioni lecite solo per alcuni ordini, illecite per la classe politica". "Mi dimetto - ha aggiunto - perché tra l'amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo". Sandra Lonardo Mastella si è detta sconcertata per la notizia degli arresti domiciliari, ma serena.

"Apprendo dalla televisione una notizia sconcertante, che sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari nei miei confronti per tentata concussione. Mi sento assolutamente serena - dice il presidente del Consiglio regionale della Campania - non ho nulla da temere e fornirò all'autorità giudiziaria qualunque chiarimento che mi venga richiesto".

E ancora: "È stata ordita una trappola scientifica contro di me vile ed ignobile. Così come vile ed ignobile è stato prendere in ostaggio mia moglie a cui voglio un mondo di bene". "Mi dimetto per senso dello Stato".
Clemente Mastella ha in faccia il segno della sconfitta quando annuncia -in aula alla Camera- che lui getta la spugna: "Lo faccio senza tentennamenti", perche' difficile (anche se "avrei potuto") restare al proprio posto "come un ministro della Giustizia che non riesce a difendere neppure la moglie" da "accuse balorde".

E dunque, via dal governo, "per aprire- Mastella lo promette- la questione fondamentale dell'emergenza democratica tra politica e magistratura". Gia', perche'- conclude il ministro citando Fedro- "gli umili soffrono quando i potenti si combattono".

In un altro passaggio il Guardasigilli spiega: ''Mi dimetto sapendo che un' ingiustizia enorme e' la fonte inquinata di un provvedimento perseguito con ostinazione da un procuratore che l' ordinamento giudiziario manda a casa per limiti di mandato e di questo mi addebita la colpa''.

''Colpa che invece - aggiunge Mastella - non ravvisa nell' esercizio domestico delle sue funzioni per altre vicende che lambiscono suoi stretti parenti e delle quali e' bene che il Csm e altri si occupino''.

"Ho provato, ho creduto, ho sperato che la frattura tra politica e magistratura potesse essere ricomposta, attraverso la dialettica, il confronto, il dialogo, l'incontro. Ma devo prendere atto che nonostante abbia lavorato giorno e notte per dimostrare la mia credibilità e la mia buona fede di interlocutore affidabie per il mondo della giustizia, oggi mi accorgo che sono stato percepito cime un avversario da contrastare, se non addirittura come un nemico da abbattere".

LA SOLIDARIETA' DI PRODI

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha telefonato al ministro della Giustizia, Clemente Mastella, non appena appresa la notizia del provvedimento nei confronti della moglie del Guardasigilli, Sandra Lonardo. Nel corso della conversazione il premier ha espresso al leader del partito del Campanile la sua solidarietà per quanto avvenuto.

I COMMENTI POLITICI

"Un gesto raro" di "grande responsabilità istituzionale e politica". Così il presidente dei senatori dell'ulivo Anna Finocchiaro commenta con i giornalisti le dimissioni del ministro della Giustizia Clemente Mastella, in seguito alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la moglie Sandra Lonardo.
"Vorrei sottolineare un fatto: il provvedimento di cattura, annunciato questa mattina da una tv locale - osserva - non è stato notificato ancora all'interessata. C'è qualcosa che non funziona".

Il Pd esprime «solidarietà umana e politica» a Clemente Mastella e chiede al ministro Guardasigilli di «proseguire nel suo lavoro». Lo ha detto in aula alla Camera il vicesegretario del partito, Dario Franceschini, subito dopo l'annuncio delle dimissioni.

"L'Udc non abbandona la linea garantista: nessuno e' colpevole fino a sentenza definitiva, fiducia nella magistratura, chiamata ad accertare rapidamente le eventuali responsabilita'". Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, parte da questa premessa per dire: "Pur comprendendo la delicatezza della situazione, riteniamo che il ministro della giustizia, al quale esprimiamo la nostra piena solidarieta' -per ragioni di diritto e di responsabilita' istituzionale- non debba rimettere il proprio incarico".

"Esprimo la mia personale solidarieta' a Clemente Mastella per la vicenda che coinvolge la sua famiglia. Lo invito a non far mancare il suo apporto al lavoro del governo per il Paese". E' quanto afferma Vannino Chiti, ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, dopo aver appreso la notizia della vicenda giudiziaria che ha coinvolto la moglie del ministro della Giustizia, Clemente Mastella.

STORACE FUORI DAL CORO «Non è mai un bel giorno, quando una persona viene arrestata, ma La Destra non si associa alla solidarietà ipocrita sul caso della signora Mastella, che vede gareggiare chi teme per le sorti del governo e chi auspica la sua caduta». È quanto dichiara il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace.
«Sappiamo tutti -prosegue- che Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto» rileva Storace «soprattutto quando governa l'amministrazione della giustizia. A maggior ragione deve valere per la moglie di Cesare. È evidente che se il magistrato ha sbagliato pagherà. Ma questo -conclude- non è un motivo per inquinare le decisioni della giustizia».

LA VICENDA GIUDIZIARIA

Il Gip di Santa Maria Capua Vetere, a quanto apprende Apcom, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio Regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Il Gip, secondo quanto si è appreso, avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione in contrasti che ci sarebbero stati in passato con il direttore generale dell'ospedale di Caserta.
Un conflitto, quello fra la signora Mastella e il dirigente ospedaliero, che politicamente ha radici profonde: l'uomo era molto vicino ai Popolari-Udeur al momento della designazione mentre si è poi avvicinato al presidente della Provincia Sandro De Franciscis.

SCHEDA Chi è Sandra Lonardo Mastella

fonte: http://qn.quotidiano.net/2008/01/16/59644-mastella_moglie_indagata_lascio.shtml


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7 commenti:

Franca ha detto...

Bhè è perlomeno "caratteristico" che il Ministro della Giustizia attacchi la magistratura!

Equo ha detto...

Da una vita mi scaglio contro il facile qualunquismo e la tendenza a fare di tutta l'erba un fascio... ma ora sono proprio disgustato. Le dichiarazioni bipartisan sul "caso Mastella" dovrebbero segnare la fine della Seconda Repubblica ed hanno, comunque, disastrosamente spalancato la già larga forbice tra il Palazzo ed il Paese. Vedere i rappresentanti di Rifondazione, dei Comunisti Italiani, dei Verdi, sostenere quale grande esempio di senso dello stato abbia dato un ministro della giustizia che attacca la magistratura e vederli cantare, solo vagamente imbarazzati, nel coro di chi respinge le doverosissime dimissioni mentre il dimissionario si trova inquisito con la consorte ed una trentina di "compagnucci di merenda" dell'UDEUR, è non solo sconfortante, ma decisamente penoso. Se fossi ancora un militante straccerei la tessera...probabilmente mi limiterò a farlo con la scheda elettorale.

elena ha detto...

Ma perché non riesco più a stupirmi? Perché trovo logico e scontato, in questo Paese alla deriva, l'alzata di scudi fatta trasversalmente in difesa di Mastella?
E' la prima volta che sono d'accordo con Mastella. Ha fatto benissimo a dimettersi, non tanto per l'"incidente" occorso a sua moglie (per come funzionano tante famiglie, non è poi così strano se un marito non sa cosa combina la moglie; il fatto che lui non mi piaccia non mi spinge a considerarlo per forza colpevole) ma per il pesante coinvolgimento del suo partito. D'altra parte, è assolutamente logico che tutti si affannino a dirgli di restare: dimettendosi per un siffatto motivo potrebbe dar adito a pensieri destabilizzanti nelle menti influenzabili degli Italiani, quasi poi dovesse dimettersi anche Dini e tutti gli altri... ma scherziamo davvero!
Però, da brava illusa, mi riservo di verificare gli effettivi commenti di PdCI, RC, verdi e IdV. Non ci posso credere.

elena ha detto...

Ecco, questo è il post di Di Pietro (http://www.antoniodipietro.com/2008/01/post_31.html) umana comprensione, ma nessun invito a ritirare le dimissioni. Giustamente.

"Esprimo la mia umana comprensione per la vicenda che riguarda la moglie del ministro Mastella. E’ altresì apprezzabile il senso di responsabilità e la correttezza istituzionale che hanno portato il ministro della Giustizia ad annunciare in Parlamento le sue dimissioni, gesto che, siamo certi, contribuirà a rasserenare il clima ed a sgomberare il campo da basse strumentalizzazioni.

Ciò non di meno, come Italia dei Valori, non possiamo non prendere le distanze dalla parole pronunciate dal Guardasigilli, nei passaggi in cui parla di giustizia ad orologeria, di giudici che cercano di abbattere i loro nemici politici, o di magistrati che fanno ostaggi. Queste parole non le abbiamo tollerate quando erano altri ad invocare queste argomentazioni, non possiamo ora, per la nostra coerenza, accettarle da chi è ministro della Giustizia in carica, anche perché, quando si pensano queste cose della Magistratura italiana, diventa veramente difficile svolgere con equilibrio un ruolo delicato come quello del Guardasigilli.

Ribadisco, infine, anche in questa occasione, il concetto per cui quando si ha a che fare con la giustizia ci si difende nelle aule dei tribunale e non al di fuori di esse."

elena ha detto...

... e questo è il seguito, sempre di Di Pietro:

"Il Parlamento è nudo di fronte al Paese. Si è schierato, tranne pochi deputati, a sostegno delle tesi di un ministro della Giustizia che attacca la magistratura. Cosiddetti rappresentanti del popolo sovrano, ma l’Italia dei Valori non era fra questi, hanno applaudito un discorso eversivo, che qualifica “frange estremiste” i giudici che hanno messo agli arresti domiciliari la moglie di Mastella per concussione e sotto accusa molti rappresentanti dell’UDEUR. Un applauso a priori, senza sapere, senza conoscere neppure le motivazioni dei magistrati. L’applauso della Casta. La solidarietà di Prodi a Mastella può avere valore dal punto di vista umano, dal punto di vista politico è invece un grande errore, lo accomuna alla solidarietà pelosa espressa dal centrodestra, dei Bondi e dei Cicchitto.
Lo spettacolo che i deputati stanno dando all’opinione pubblica è quella di un Parlamento sporco, delegittimato.
Va ricordato (sempre) che i parlamentari non sono stati eletti con la preferenza diretta e rispondono agli apparati di partito, non agli italiani.
La Corte Costituzionale ha restituito la parola ai cittadini approvando il referendum elettorale. Questa è una buona notizia per la democrazia."

inutile dire che sono d'accordo.

Equo ha detto...

Vabbé, ragazze e ragazzi! Quando mi ritrovo a vergognarmi dei Bertinotti e dei Diliberto per scoprirmi d'accordo con Di Pietro vuol dire che (citando "Arma Letale") sono troppo vecchio per queste stronzate.
Lascio a voi il compito dell'entrismo e di quant'altro: mi dedicherò a scrivere le mie memorie! :-(

Anonimo ha detto...

forse ci siamo tolti dai piedi, spero per sempre,mastella e la sua corte.
Duole vedere che ancora una volta è la magistratura a dover fare piazza pulita,mentre in un paese veramente civile e con una legge elettorale seria mastella al massimo avrebbe fatto il sindaco del suo paese natio.
Avevo già scritto in un'altro post che in Campania (la mia terra) Bassolino avrà pure tante colpe,ma a dover confrontarsi tutti i giorni con mastella e de mita è dura.
Intanto la montagnella di rifiuti sotto casa mia cresce,cresce,cresce...
è dal 30 dicembre che non li ritirano.

nullo