Giovanni Rodinò, padre di Rosario
Gli operai a Prodi: «Ora giustizia»
Ancora lacrime per l'incendio delle acciaierie ThyssenKrupp di Torino. Questa volta sono per il funerale di Rosario Rodinò, 26 anni, la sesta vittima del tragico incidente. Nella parrocchia Regina della Pace, insieme ai famigliari e ai colleghi, a dare l'addio all'ennesimo morto sul lavoro ci sono il premier Prodi, che è volato a Torino con la moglie Flavia, il sindaco Sergio Chiamparino e la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso.
«Presidente, vogliamo giustizia»: così gli operai della Thyssen hanno accolto il premier al suo arrivo in chiesa. «Credo che fosse mio dovere venire a Torino. Ho saputo ieri sera tardi che c'erano i funerali – ha detto – e ho deciso di venire». I genitori di Rosario lo hanno ringraziato, e il padre ha aggiunto: «Mi deve giurare che cose così non succederanno mai più a nessuno, che Guariniello - il procuratore aggiunto di Torino che indaga sull'incidente, ndr - andrà fino in fondo». «Prometto, prometto», gli ha risposto a bassa voce, stringendolo in un lungo abbraccio.
Prodi ha voluto far sentire l’impegno del governo nella tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro: «Questa volta - ha spiegato il premier - è un discorso di ispezioni, organizzazione delle procedure, di unificare le varie strutture di ispezioni e di coordinarle fra di loro, fare in modo che nei lavori che hanno problemi di sicurezza elevati non ci vadano i precari o le persone che non hanno la conoscenza. Gli esperti – ha aggiunto – mi dicono che si fa un corso di formazione e che un mese dopo ci sono persone diverse al lavoro. Non è possibile usare la sicurezza così, ci vuole molta coscienza da parte dei capi reparto e un grande lavoro collettivo da fare. Tutti devono avere senso di responsabilità, dal tecnico più alto all'ultimo lavoratore, perché la sicurezza – ha concluso – è un bene di tutti, non individuale».
L'impegno ora serve anche per garantire un lavoro ai cassa-integrati della Thyssen che, come già previsto, chiuderà presto lo stabilimento di Torino. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha assicurato che «ci sarà un tavolo per ricollocarli: in una città come Torino non deve essere difficile». Conferma Gaspare Tre Re, un operaio della Thyssen con cui Prodi ha avuto uno scambio di battute: «Mi ha detto che si impegnerà a sistemarci». Gaspare la notte del 6 dicembre era al lavoro: «Ero lì - ha ricordato - i miei compagni ustionati mi dicevano di buttare loro addosso dell' acqua, ma c' era un buco nell' idrante. Da allora la mia vita è cambiata, non riesco neppure più a dormire la notte. Ho paura - conclude - in quella fabbrica non ci voglio più entrare».
Prima dell’inizio della cerimonia, il premier ha scambiato qualche frase anche con i vertici della ThyssenKrupp, anche loro presenti al funerale. «I vertici della Thyssen - ha raccontato più tardi il premier - mi hanno fatto le condoglianze, li ho ringraziati, ma ho detto anche loro che devono farsi carico di quello che è successo, non soltanto ora, ma anche in futuro». L’azienda tedesca ha inviato anche una corona di fiori bianchi: gli amici della vittima hanno preteso che fosse spostata in una zona più defilata all'esterno della chiesa. La direzione della fabbrica ha ribadito l'impegno dell'azienda «nel supportare le famiglie delle vittime e del ferito». Ma per il momento gli operai non sanno neppure se percepiranno uno stipendio prima di Natale, con lo stabilimento chiuso dopo l'incidente.
Pubblicato il: 22.12.07
Modificato il: 22.12.07 alle ore 16.38
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71596
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Vicky Brago-Mitchell, mezzo-soprano
Muerte (Federico García Lorca)La United Fruit Co. (Pablo Neruda)
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1 commento:
Bisognerebbe ricordare a Prodi che la precarietà rende ricattabili i lavoratori anche sul piano della sicurezza.
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